Black Sweat Records

BSR

Conosciamo in maniera un po’ più approfondita chi si cela dietro questa piccola ed interessante etichetta milanese, i lettori più attenti sapranno degli Al Doum & The Faryds, sestetto dedito ad una forma piuttosto esotica di psichedelia, capitanati proprio dal nostro interlocutore, Dome. Il suo lavoro, espressione di una vera e propria ragione di vita, si concentra in particolare sulla riscoperta di artisti e album preziosi, ad esempio le uscite del francese Ariel Kalma, Piero Umiliani, Futuro Antico ed Embryo, ma non disdegna affatto qualche novità in ambiti di storto psych e folk, Eternal Zio, Baxamaxam e Maurizio Abate, e impro-jazz, i tedeschi Metabolismus. Continueremo certamente a occuparci delle pubblicazioni della Black Sweat per tanti motivi, non ultimo il fatto che non ha davvero nulla da invidiare a molte delle più blasonate etichette europee, che non a caso vengono più volte a pescare tra gli artisti dimenticati di casa nostra (Daniela Casa, Alessandro Alessandroni, tra gli altri), se lo merita. Buona lettura.

Ciao Dome. Innanzitutto ti confesso che la mia curiosità più grossa è questa: come diavolo fai a trovare certi master? Se scorro il catalogo trovo cose davvero singolari. Tra l’altro la Black Sweat ha una vita abbastanza breve, la prima uscita risale al 2012 (di Eden Ahbez, per la cronaca).

Dome: Eh, ci sono tante mail dietro e tante ricerche, ci sarebbero ancora una quantità sterminata di dischi bellissimi che vorrei pubblicare, ma purtroppo è quasi impossibile contattare i proprietari. Comunque mi è sempre piaciuto ascoltare e ricercarne di nuovi, forse la cosa più bella della musica è che trovi sempre nuovi album! È un oceano inesauribile…

Ora affondiamo un po’ nelle pubblicazioni. Ci sono, appunto, dischi piuttosto diversi tra loro, ma con un minimo comune denominatore, che mi pare di capire essere anche un certo “esotismo” di fondo. Questo ha per caso a che fare col fatto che sei tra i fondatori di Al Doum & The Faryds?

Come spesso dico non c’è una linea guida nelle edizioni, semplicemente stampo quello che mi piace. E quello che mi piace è sicuramente la musica etnica, psichedelica, exotica e non solo. Con Al Doum & The Faryds è inevitabile che tutte queste correnti si congiungano. Comunque non mi precludo nessun genere con l’etichetta…

Altro dato che noto è che il legame con Milano e la sua scena “off” è piuttosto importante, Eternal Zio e Maurizio Abate, per esempio, ma anche i Futuro Antico di Walter Maioli (Aktuala) e Riccardo Sinigaglia. Ho visto giusto?

Maurizio Abate e tutti i ragazzi di Eternal Zio sono amici di vecchia data, mentre Walter Maioli e Riccardo Sinigaglia li ho conosciuti quando li ho contattati per Futuro Antico. Penso a quello che era Milano negli anni Settanta e mi viene un po’ di malinconia a compararlo con oggi. Pensare che Battiato, Maioli, Camisasca e molti altri si ritrovassero a suonare insieme… Comunque devo dire che ci sono cose interessanti, e Maurizio Abate è un esempio.

Ora un po’ di numeri, perché danno sempre il polso della situazione. Riesci a vendere tutto delle uscite? In base a quali elementi decidi del formato e della tiratura del singolo disco? Ci guadagni qualcosa?

Sì, devo dire che le ristampe vanno molto bene, per i dischi nuovi invece è un po’ più difficile. Io per miei gusti personali sono più orientato a ristampe, o comunque a riedizioni di dischi degli anni Settanta, devo dire che però a volte è un po’ sconfortante vedere persone che si affannano a prenderne di scarso valore, e magari passa inosservato un bellissimo album nuovo.

È lecito accostare il tuo lavoro di ricerca a quello di etichette come la Finders Keepers e della consociata Dead Cert? E perché per alcune occasioni decidi di mettere su delle co-produzioni? Penso ad A Way To Nowhere di Abate con Boring Machines…

Conosco Doug della Finders Keepers, fa un gran bel lavoro di riscoperta, e sono onorato se quello che faccio viene accostato alla sua etichetta. La co-produzione è una tipologia di edizione che, anche se non è particolarmente redditizia a livello economico, sancisce un’amicizia. Ad esempio per Abate lui ha proposto la collaborazione, e a me andava benissimo visto che stimo Boring Machines.

Parlami dell’enorme lavoro che credo ci sia stato dietro alla compilazione dei volumi di “Lost & Found” di Piero Umiliani.

I volumi di “Lost & Found” sono capitati per caso, come spesso capitano le cose migliori della vita… Ero alla ricerca dei curatori dei diritti di Piero Umiliani, quando sono entrato in contatto con la sua famiglia, che mi ha detto che avevano diverse copie dei dischi originali che all’epoca erano rimaste invendute. Ho pensato quindi di creare dei box in tela serigrafata, e di creare così un oggetto per rimettere in circolo i dischi ad un prezzo accessibile, non solo per i collezionisti. Ringrazierò sempre la famiglia Umiliani per il calore e la gentilezza con cui mi hanno accolto; è stato inevitabile che gli chiedessi di poter ristampare alcuni dei miei dischi preferiti, Problemi D’Oggi è tra questi.

Altra caratteristica dell’etichetta è la propensione a scovare artisti legati a un certo “misticismo”, penso ad Ariel Kalma, Don Robertson e J.D. Emmanuel, di quest’ultimo la Important Records ha ripubblicato il prezioso Wizards. Perché non lo hai fatto tu?

Sì, c’è un filone dell’etichetta che mi piace pensare “new age prima dei suoni new age”… Ci sono alcuni dischi proprio a cavallo tra fine Settanta e inizi Ottanta che sono un vero e proprio ponte tra l’approccio krautrock e la new age che poi ha imperato negli anni Ottanta. Important Records ha ripubblicato il bellissimo Wizards nel 2010, io all’epoca purtroppo non mi ero ancora messo a fare dischi… comunque spero che possa uscire a breve un altro progetto di bellissimi inediti di J.D. Emmanuel. È davvero una persona gentilissima, e trovo di avere una certa affinità con lui; credo che abbia composto musica di una bellezza pura e profondamente spirituale.

Generalmente la Black Sweat è specializzata in ristampe, ma non disdegna affatto cose nuove. Ce ne saranno ancora?

Sì, in programma c’è un nuovo disco di Maurizio Abate e dei Metabolismus. Come dicevo, ho dei gusti che si rivolgono al passato, ma se ci sono lavori nuovi che mi piacciono sono ben felice di poterli pubblicare.

Esprimi un desiderio: il disco della vita che vorresti vedere sulla tua etichetta…

Vorrei fare un disco di Sun Ra, un genio che ha espresso in musica realtà nuove oltre i confini!