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CIVIC, Taken By Force

A pochi mesi da Get Fucked dei The Chats, che ha riportato l’attenzione sulla scena punk rock’n’roll australiana e la sua vitalità degli ultimi anni, esce a ribadire il discorso Taken By Force dei Civic, qui alla loro seconda produzione.

I Civic si formano a Melbourne nel 2017, pubblicano il primo lp (Future Forecast) nel 2021 e, come prevedibile data la provenienza geografica, sono influenzati da quei gruppi che hanno portato l’aussie rock più grezzo ed energico nel mondo. Oltre a questo, un pensiero va senza dubbio a quelle band della scena newyorkese e detroitiana degli anni Settanta che a loro volta sono diventate pietre miliari per aver unito rock’n’roll stradaiolo e sperimentazioni art-rock. Se l’impronta principale che si riscontra sulle tracce scelte come singoli o comunque prese per “spingere” il disco all’uscita (“End Of The Line”, “Fly Song”, “Born In The Heat”) è quella di un garage punk ruvido e diretto che molto deve agli immancabili Radio Birdman & Co., comunuque numerosi sono gli episodi di “stacco”, come ad esempio “Trick Of The Light”, pseudo-ballad psichedelica che riporta, tra gli altri, ai suoni da solista di Iggy Pop. È un album che suona come se fosse uscito nel 1975 ma non stantio o riciclato, il che è un pregio non da poco e che per fortuna accomuna molti gruppi nella nuova scena australiana. Con Taken By Force i Civic si affermano come una delle novità più interessanti del panorama punk/indie a livello globale. Siccome questo è un album le cui influenze non sono riconducibili ad un’unica matrice, è qualcosa di apprezzabile sia dagli affezionati al genere, sia da chi è in cerca di nuove sonorità per ampliare le sue conoscenze.