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THALASSA, Bonds Of Prosperity / AARON TURNER & DANIEL MENCHE, Nox

Due recentissime uscite Sige, due collaborazioni: Turner e Fowler Collins, Turner e Menche.

Considero Aaron Turner un musicista coraggioso e irrequieto. Sciolti oramai molti anni fa gli Isis, rallentate le attività dell’etichetta Hydra Head, ha avuto più tempo per avventurarsi in territori per lui meno sicuri. Con Thalassa si è messo a lavorare assieme a William Fowler Collins, che chi è abitato a frugare gli scaffali di Utech Records o di Type Recordings conosce. Da quest’incontro (presumo chitarra/effetti da un lato, elettronica dall’altro) non poteva che nascere un disco estremamente profondo e buio, per brevi tratti spaventoso e destabilizzante.
Bonds Of Prosperity è un album molto semplice e spoglio: quando non si fonda su drone che sembrano scorrere magmatici e devastanti sottoterra, utilizza schemi minimalisti e reiterazioni. Qui contano soprattutto atmosfera, fisicità e l’effetto finale che si vuole raggiungere, che a mio avviso è quello di rappresentare forze primarie della natura in gioco, specie col loro volto più terribile.

 

Anche Nox risponde al desiderio di Aaron di confrontarsi con immagini semplici e potenti. Al suo fianco un fuoriclasse come Daniel Menche, al quale il chitarrista ha dato sempre spazio su Sige Records (gestita con la compagna Faith Coloccia) e col quale ha già suonato. Pure in questo caso, al netto di field recordings e qualche suono più acuminato e disturbante della chitarra di Turner, ci si basa su drone profondi, creati a partire da vari strumenti, ma anche dalle voci, scelta che dà al disco una sfumatura quasi sacrale (ma non è una scopiazzatura dei Phurpa, nel caso ve lo chiedeste), come se la Notte fosse una vera e propria divinità che regna ciclicamente sulla Terra in alternanza col Giorno e qualche adepto ne stesse celebrando l’eterno ritorno. Lo scopo non è lo stravolgimento delle regole, vale lo stesso discorso fatto per Bonds Of Prosperity: la rappresentazione funziona, nulla da dire.

P.S.: notare la mano elegante di Daniel Castrejon (Umor Rex) sull’artwork di Nox.