BEN SHEMIE, Desiderata

Ben Shemie è il frontman dei Suuns, band che negli anni ha fatto palpitare i cuori di quanti volevano ballare alle feste potendo vantare la conoscenza del rock tedesco degli anni Settanta. Effettivamente il kraut è genere che si è sempre avvicinato alla musica elettronica e tra beat, campionamenti e synth può o potrebbe avanzare qualche diritto di paternità sulla techno: i Suuns conoscono bene questa prossimità (come molte delle più recenti band kraut) ed è così che il frontman della band canadese negli ultimi anni si è deciso a esplorare il mondo dell’elettronica per conto suo, pubblicando prima A Skeleton (2019) e l’anno dopo A Single Point Of Light (2020). Nomen omen dicevano gli antichi e difatti, punti luminosi e musiche scheletriche sono immagini utili per descrivere l’elettronica allo stesso tempo sparsa e rigorosa di Shemie, che ritorna con Desiderata in questo luglio 2022, indugiando nelle pieghe di una musica tanto impalpabile quanto “sperimentale”. Tra violini solitari e distese di drone, “The Mirror” presagisce un buon album, ma alla successiva, estenuante “The Future Indefinite” la tensione si fa inevitabilmente noia. Così scorre la maggior parte di questo disco, tra momenti per solo vocoder (forse in un’imitazione di Justin Vernon di Bon Iver) davvero brutti, frangenti sperimentali debolucci, e tanti, tanti passaggi a vuoto. Tutto sommato, meglio il kraut danzereccio dei Suuns.