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SHEDIR, Before The Last Light Is Blown

Ho conosciuto Shedir, progetto di Martina Betti, tramite la compilation animalista che lo scorso anno ha creato insieme a Camilla Pisani. Incuriosito, ho ascoltato i suoi dischi e sono arrivato a questo Before The Last Light Is Blown, che segue Falling Time e Finite Infinity, usciti rispettivamente nel 2017 e nel 2020. Per calarci nelle atmosfere umbratili dell’album è sufficiente “Spikes”, una risacca notturna tra mare e terra. Il suono di Shedir è molto evocativo e cinematografico, parte dal vento sardo, ri-trattato in lunghe tracce ambientali che potremmo ascoltare facilmente per delle ore. Martina riesce a dosare le minime dinamiche senza sbavature e quando arriva un sospiro di più, è quello del sax di Guido Tabone nella magica “Deer Fluent In Wind”, per una pennellata di colore in un quadro assolutamente coeso. Ma la musica sembra essere quella di un moto perpetuo, come se si fosse riusciti, per una volta, a non sottolineare la volta celeste, la terra buia e il moto delle maree con dei suoni umani, bensì a sintonizzarsi sui loro suoni, carpendoli in qualche modo da frequenze a noi altrimenti inudibili. Evidenziare una traccia e non un’altra è superfluo, il flusso è continuo: qui abbiamo un solo mondo che inizia e che finisce, ci siamo entrati su invito di Shedir, che ringrazieremo per tutta questa bellezza.