Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

MODUS, Domus

Modus ovvero Giulio Aldinucci, Emanuele Errante, Luigi Ferrara, Maurizio Martinucci/TeZ e Fabio Orsi. Un vero e proprio dream team dell’elettronica sperimentale nostrana che riunisce cinque firme di spicco attive da inizio millennio, assecondando una naturale empatia. Ad accoglierli è la Silentes di Stefano Gentile.  Regola essenziale del progetto: offrire la propria esperienza e lasciarsi permeare da quella altrui, ricercando un comune denominatore da utilizzare come linea guida.

Il risultato di tale approccio sinergico è la realizzazione di due lunghe composizioni sintetiche in cui si fondono abilmente i riflessi dei diversi ambiti frequentati dai cinque, tracciati dilatati contraddistinti dalla dinamica di un suono sinuoso che sa dosare accelerazioni e stasi, fughe siderali e vaghi echi industrial in un insieme altamente cinematografico. Si inizia da una linea di synth soffusa puntellata da un battito regolare e da lì si apre uno scenario cangiante, fatto di molteplici sterzate, di pattern ritmici incalzanti che sfociano in un ambient diluita per poi risalire prepotentemente in cattedra. Il tutto senza che la tessitura sintetica, tenuta costantemente fluida e coerente nel suo sviluppo sfaccettato, si sfaldi. L’attacco di “NGC 742” offre aperture cosmiche in cui i Tangerine Dream di Phaedra incrociano l’abbagliante french touch di Jean Michel Jarre, prima di farsi fiume sotterraneo dall’aura inquieta, recuperando ulteriori spunti degli attori in gioco.

Contrariamente a quel che può capitare quando si mettono insieme tante personalità definite, qui tutto funziona al meglio, all’insegna di un abile equilibrio privo di inceppamenti, che fa di Domus un esperimento da riproporre in un futuro non troppo lontano.