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HUNGRY LIKE RAKOVITZ, The Inevitable Return To Darkness

HLR

Tornano gli Hungry Like Rakovitz  e colpiscono duro con un ep di sole quattro tracce, tra cui una cover degli Integrity a stabilire un legame con una delle formazioni più oscure/ostili della scena hardcore anni Novanta, non un caso visto che – pur nelle evidenti differenze stilistiche – le due formazioni hanno in comune l’approccio caustico e iconoclasta alla materia. I ragazzi, infatti, si dimostrano ancora una volta capaci di centrifugare all’interno del loro universo deviato una quantità smisurata di pulsioni e influenze, per la maggior parte provenienti dagli immaginari metal e hardcore nelle loro forme più aggressive e votate al nichilismo. Non stupisce perciò trovare annegati in un calderone mefitico postcore metallico, black, crust, noise, grind e sludge, il tutto riletto e condensato in uno stile ormai immediatamente riconoscibile e caratteristico, in cui le sfumature si palesano e spariscono nel volgere di poche battute e il tutto si consuma prima che ci possa render conto del danno subito. Sempre più determinati a non cedere terreno per mantenere il proprio ruolo di guastatori della scena e completamente impermeabili a qualsiasi tentazione di ammorbidimento, gli Hungry Like Rakovitz restano uno degli esempi più riusciti di estremismo sonoro senza compromessi, ma non per questo fine a sé stesso o monocorde, visto che queste schegge impazzite lasciano immaginare un bagaglio di ascolti a dir poco invidiabile e lontano da ogni settarismo o pregiudizio di sorta. Ancora una volta promossi.