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DIE SÜNDE, Strega

Witch as a cultist of Nature, its protector, healer.
Witch as a cultist of evil, esotericism aimed at destruction, demon.
Witch as a female figure: independent, wise, fertile

Nell’immaginario collettivo le streghe sono entità associate al male e al peccato. Nel corso dei secoli, il termine è stato utilizzato per indicare figure tutt’altro che demoniache: coloro che, in un mondo ormai cristiano, conservavano la memoria di rituali ancestrali legati ai culti della natura e della fertilità. Si trattava di donne, guaritrici o levatrici, spesso depositarie di conoscenze ormai estranee a una società sempre più chiusa e misogina, e quindi ritenute pericolose per lo status quo.

Con il loro ultimo ep i Die Sünde si schierano dalla parte delle streghe, simbolo delle forze generatrici che trovano espressione nel genere femminile. Il concept di “Strega” nasconde un’appassionata celebrazione della donna, ancora oggi vittima di stereotipi e discriminazioni. Una tematica estremamente complessa e attuale, ma anche una prova di maturità del gruppo post/black metal di Padova, che ha scelto di andare oltre il nichilismo senza speranza del pur convincente esordio del 2020.

Die Sünde live 28/10/2022 – foto di Anna Bechis

La natura stessa del disco è tutt’altro che ortodossa: puntare su un unico brano di ben venti minuti di durata è una mossa in controtendenza rispetto alla musica usa e getta a cui siamo ormai abituati. “Strega” non è un singolone da playlist di Spotify, ma un pezzo pieno di sfumature e interpretazioni che richiedono tempo per essere assimilate. La chiave di lettura ci arriva dal video realizzato assieme a Elide Blind (già vista all’opera con Postvorta, Golden Heir Sun e altri) e che accompagna tutta l’esecuzione: l’immaginario tormentato dei Die Sünde qui trova un ulteriore strumento di espressione, trasformando l’ascolto in un’esperienza totalizzante.

Il lungo brano è concepito come un rituale in tre atti (Evocazione, Purificazione e Creazione), che richiamano l’eterna sequenza di nascita, morte e rigenerazione. Ogni sezione è caratterizzata da un approccio peculiare: si parte con i ritmi cadenzati e le atmosfere liturgiche di “Evocazione”, il cui alone di misticismo non può che ricordare gli AmenRa, per poi sfociare nella furia black metal di “Purificazione”. La rabbia non si smorza mai del tutto, ma giunti a “Creazione” emerge una vena di tristezza: affinché il ciclo vitale sia ripristinato sono infatti necessari grandi sacrifici.

Disperato imploro la tua presenza
accarezza questo viso vacuo e inerme
sono disposto ad esasperare il mio dolore
per non cadere ancora, per non cadere mai più

“Solo” un ep? Qualcuno potrebbe farsi scoraggiare dal formato di questa release o dal suo minutaggio (nel complesso ridotto, ma notevole per un singolo pezzo). Grosso errore: Strega si fonda su una narrazione di tutto rispetto e regala emozioni ad ogni passaggio. Valore aggiunto del disco sono i testi in italiano, magnificamente interpretati dal vocalist, capace di destreggiarsi tra scream potenti e parti pulite cariche di emotività.

I Die Sünde raccontano una storia di dolore e paura, sentimenti umani che troppo spesso hanno origine dall’ignoranza e dal rifiuto di ciò che non si comprende. Evocare la strega significa confrontarsi con l’ignoto e il diverso: abbracciare questi aspetti della vita è l’unica via per garantire un futuro all’umanità.