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ALEX AUGIER, Germination

Alex Augier è francese ed è uno di quegli artisti che sa combinare più linguaggi: basta un giro sul suo sito per vedere come unisce musica elettronica, video e scenografie. Non sorprende dunque trovarlo sulla DAC di Franck Vigroux, anzitutto per via del comune interesse per la “plurimedialità” (perdonatemi, se potete), poi perché dal punto di vista musicale i due non sono affatto distanti, tanto che il termine “elettronica radicale” inventato da Vigroux (pensando a Mika Vainio) si adatta bene pure ad Augier, che nei suoi lavori sembra tenere conto anche dei dischi di Jebanasam e Porter, quindi potenza/imponenza del suono, creazione di grandi spazi, ma anche piccoli inserti orchestrali. Roly Porter, del resto, è ospite in questo breve ep col suo remix di “The rK Strategies”, in pratica un corollario di Third Law.

Per “strategia r-K” si intende una teoria col quale si cerca di spiegare i due possibili modi coi quali una determinata specie prova a crescere all’interno di un ecosistema (riproduzione o adattamento). Considerati gli altri titoli, ad esempio “The Selfish Gene”, il gene egoista di Dawkins, è facile immaginare che Augier cerchi la tridimensionalità per ottenere una parvenza di mondo in cui poi far agire gli organismi elettrici da lui stesso creati (a rappresentarne idealmente i passi/movimenti ci sono i battiti serrati e irregolari che caratterizzano un paio di pezzi). Anche la copertina, che ritrae un modello in scala con autostrade e veicoli, alla fin fine ci mostra uno scenario ampio attraverso il quale sfrecciano le singole entità che lo popolano (per proseguire la metafora biologica e far entrare pure Ballard nella partita, perché non pensare a nervi e trasmettitori?).

Seghe mentali a parte, Germination è un ep molto godibile.