Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

WSR, Dicasmia

La musica è un effetto. Viene prodotta da sfregamenti, urti, frizioni. Elaborata, levigata, pubblicata e ascoltata. Può essere innocua, seducente oppure naturale e forte: ciò avviene quando l’artista in questione riesce ad incanalarla ed esprimerla rispettandone le fonti. Dicasmia di WSR (Emanuele Porcinai, che assieme alla sorella Elisabetta con Aperture ha firmato uno dei dischi brillanti del 2023) è un disco che, in poco meno di mezz’ora, spreme letteralmente i suoni dalle proprie fonti, lasciando che si dipanino e poi si riuniscano come musica nei nostri condotti auricolari. Corde sfregate, corpi percossi, melodie accennate: il nostro orecchio connette questi suoni a degli strumenti, a delle mani e a delle idee, quelle di WSR. Chitarre, bassi, violoncelli, sono fatti letteralmente piangere, disperare ed urlare lungo il percorso. “Thrust” sono stridori che vengono forzati a diventare groove. Il ritmo, quello spezzato, diventa il protagonista di questo disco, a costruire sinfonie come quella di “Hindered”. Poi, all’improvviso, la melanconica e struggente liberazione con “Within These Walls”, una vera e propria corrente d’aria catturata da degli archetti che rendono libere le note per quattro minuti scarsi. Il rientro nell’orbita spezzata è comunque diverso, ci si aggira in una sorta di landa desolata di note, penso ai giri slacciati e slabbrati di “Diel”, mentre “Sore Fingers” in un crescendo di melodia rivela spunti atmosferici che ci portano in radure di campagna, in ambienti aperti dove raccogliere altri suoni da processare e dai quali essere ispirati per suonare… e così via, per la propria vita, per la propria musica.