Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

SUTEKH HEXEN, Become

Sutekh Hexen

Tra i lavori più rappresentativi del gruppo capitanato da Kevin Gan Yuen, uscito in origine su bobina magnetica e giustamente ristampato in vinile da King Of The Monsters (chi, d’altronde, ha ancora in casa un Geloso di quarant’anni fa?), Become giunge ora in un nuova edizione, questa volta su Sentient Ruin e in formato cassetta, un supporto mai disdegnato dal gruppo, anzi, basta vedere tra le altre le release su Zeitgeists.

Black metal e noise è quello che i Sutekh Hexen ci hanno sempre insegnato a temere e non potrebbe essere diversamente nella mezz’ora complessiva dei due brani “Five Faces Of Decay” e “The Voice: The Void”. Di quest’ultima distruttivo il lungo crescendo finale velatamente drone/dark ambient, che esplode in un tuffo verso un inferno di distorsioni incontrollate e urticanti. Chi diceva “se tu riguarderai a lungo in un abisso, anche l’abisso vorrà guardare dentro di te”, doveva già aver ascoltato qualcosa di molto simile.

Discografia alla mano, si potrebbe parlare di questo titolo come il fratello ancora più cattivo – se possibile – di Larvae (Handmade Birds, 2012). Laddove il disco per l’etichetta di Rich “Pyramids” Loren ricordava, nelle sue stasi melodiche, gli Ash Borer nei momenti di caos “calmo” di Cold Of Ages, Become invece finisce talvolta per trascinarti nei meandri marci sempre della Profound Lore, quelli però governati dai Wold.

Nell’impossibilità di scappare, non ci resta quindi che affrontare i mostri, sperando di non diventare come loro.