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JOHN CARPENTER, Lost Themes III: Alive After Death

Il passaggio dal cinema alla musica (o viceversa) riesce solo a pochi. Ma se sei uno che non ha mai avuto problemi ad occuparsi di entrambe le cose, il problema non si pone. Di John Carpenter su queste pagine si è scritto in maniera esaustiva: è uno dei registi più importanti del cinema americano degli anni Settanta/Ottanta anche perché – oltre alle immagini – ci ha anche regalato dei temi indimenticabili. Nel 2015, dopo che aveva smesso da un po’ di dirigere film, pubblicò Lost Themes, il suo primo disco vero e proprio con musiche non legate a nessuna pellicola. Quest’uscita, inaspettata, ebbe un grande successo trai suoi fan. Ad essa seguì Lost Themes II l’anno successivo, che lo portò anche in tour, durante il quale – oltre al materiale tratto da questi album – suonava anche le celebri colonne sonore che tutti conosciamo. A distanza di 5 anni tocca al terzo volume, Alive After Death, sempre su Sacred Bones.

Carpenter ha scelto nuovamente il figlio Cody e Daniel Davies come colleghi per questa release (la quarta, se consideriamo che hanno collaborato anche per la colonna sonora del reboot di Halloween, del 2018), i quali compaiono per la prima volta anche in copertina. Sebbene le sonorità elettroniche non siano poi così diverse da quelle dei due “volumi” precedenti, i toni sono meno “incalzanti” e più legati ad un’atmosfera horrorifica. Non mancano i momenti sostenuti come sul singolo “Weeping Ghost” o “Cemetery”, dal tocco quasi ebm (alla Front 242), ma in generale Carpenter adesso sembra più interessato a creare un clima di mistero più che una tensione irrequieta. Pur mancando la componente iconica tipica dei temi dei suoi film più celebri (così come in realtà è stato nei due dischi precedenti), queste nuove composizioni sono estremamente godibili. Niente di nuovo sul fronte occidentale, com’è anche normale che sia.

Lost Themes III: Alive After Death si rivela meglio, senza ombra di dubbio, della maggior parte della roba retro-wave che trovate in giro. D’altronde, perché stare appresso alle copie se possiamo avere l’originale? Chi ha apprezzato i primi due episodi di questa saga non si lasci sfuggire anche il terzo.