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GLI ALTRI, Fondamenta, Strutture, Argini

Gli Altri

Ai margini delle città accadono a volte cose degne di nota. Lo ricordiamo ai più distratti: quella parte di paese che non è metropoli (la cosiddetta provincia) esprime una condizione di disagio legata non solo al luogo, ma anche alla mente, ed ha fatto la fortuna artistica di band piccole ma con i giusti attributi (le realtà storiche soprattutto da noi si sprecano, vivaddio). Prendiamo come esempi “Il Mio Solo Spazio Possibile” (pensate a Emidio Clementi accompagnato dal miglior noise-punk che abbiamo avuto in passato) o “06:33”, strumentale di una bellezza struggente. I campioni del genere, quello al quale potrebbero venire accostati i savonesi Gli Altri, rimangono con tutta probabilità i Fine Before You Came, ma c’è una differenza, e non è secondaria: a differenza dei milanesi, che conoscono bene il “mestiere”, qui il tutto si fa sanguigno, terreno, e senza stare a scomodare ovvie questioni “emo” fin troppo à la page. I cinque ragazzi, insomma, hanno modestia e mettono da parte la protervia, se ne vanno per la loro strada (in comune con FBYC hanno il free download dell’album) e rispetto al precedente lavoro breve, Incipit, fanno un bel salto di qualità in questo vero esordio sulla lunga distanza. Certo, mi piacerebbe saggiare il tutto anche on stage per capire meglio chi sono e dove vogliono andare. Su questo disco (per inciso: il titolo è degno di nota) verso la fine si adagiano un po’ su canovacci consolidati, ma la proposta sa comunque di sudore, convinzione e un pizzico di follia. C’è del “marcio” in Liguria. Questa è una buona notizia.