FERAL FORMS, Through Demonic Spell

È in giro dal 29 novembre 2024 l’album di debutto dei Feral Forms, quartetto triestino attivo da un paio d’anni, che con l’ep Premalignant aveva già fornito un interessante assaggio della propria visione del “metal estremo”, in un’accezione enciclopedica ma non dozzinale. I componenti provengono da band più che solide, tra le quali cito volentieri Grime e The Secret.

Through Demonic Spell esce per Everlasting Spew, una garanzia, e siamo nel campo del death/black più feroce, con qualche spunto grind e war metal. Riprendere il discorso iniziato dai Blasphemy compiendo dei passi avanti – senza snaturare quella squisita brutalità che lo contraddistingue – richiede un lavoro compositivo di una certa raffinatezza, ed è proprio questo l’innegabile e principale punto di forza dell’album. Un brano come “Under The Banner Of Hell”, per esempio, unisce magistralmente old school death metal con altri sottogeneri da esso derivati, e spinge molto sulla sezione ritmica e su di un riffing tagliente, su cui la voce, potente e aggressiva, si innesta con naturalezza. In “Titanomachia” c’è qualche reminiscenza slayeriana sia nelle ritmiche, sia dal punto di vista chitarristico, aspetto che conferma la capacità della band di far propri vari spunti “estremi” in modo spontaneo. L’intermezzo di basso crea suspence senza far abbassare la guardia, dando ulteriore dinamica a quello che, personalmente, credo sia uno dei brani meglio riusciti del disco.

Colpisce anche la scrittura dei testi, non per forza originali (occultismo e blasfemia sono all’ordine del giorno nel genere) ma decisamente funzionali allo scopo, con delle metriche non banali e un’interpretazione coinvolgente da parte del frontman, che non perde mai l’occasione di sputarci addosso il proprio odio per qualsivoglia istituzione religiosa con delle argomentazioni inoppugnabili.

Siamo a un quarto del Ventunesimo Secolo: essere originali nel metal è sempre più difficile, e talvolta non ne vale nemmeno la pena. Con Through Demonic Spell i Feral Forms hanno ampiamente dimostrato che possono ripercorrere meglio strade già battute da altri, senza scopiazzare o, peggio, sembrare delle parodie. Il metal estremo ha il pregio e il vantaggio di non porsi particolari confini espressivi, certi sentimenti “negativi” sono fatti per essere portati al proprio limite, ed è qui che questa band eccelle, creando un coinvolgimento profondo in chi ascolta. Un debutto di tale caratura non può che alzare le aspettative sul futuro, ma lungi da me metterli sotto pressione. Consiglierei Through Demonic Spell anche ai nostalgici oltranzisti, perché in questo album c’è tutto ciò che serve.