Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Drew Daniel & John Wiese: Through Mazes Running e la ristampa di Continuous Hole

Prendete mezza porzione di Sissy Spacek, mezza di Matmos, un decennio di registrazioni, una dose di soda e del limone. Metteteci un’etichetta losangelina nel 2018 e il cocktail è fatto. Un gorgo di musica abrasiva, controllata e lucidata, in quell’unione fra noise e orecchiabilità da sempre cifra stilistica dei musicisti in questione. L’immagine di copertina rappresenta l’ufficio di Drew Daniel nel campus di Baltimora, dov’è professore di inglese. Facile immaginarselo a correggere tesi ed esercizi ascoltando i risultati dei propri esperimenti con il sodale giunti via web da Cleveland. Composte senza utilizzare sequenze MIDI o sampler, le undici tracce risuonano frizzanti e sorprendenti, soprattutto quando i ritmi si sconvolgono, come nella sospesa “Progress Bar”, in cui un flusso di suono interrompe gli squittii acidi del disco. Quando le ritmiche si fanno più insistite, a uscirne è uno straniante invito al ballo, ad esempio in una “Sleek Disorder” che sarebbe un riempipista in un mondo giusto, uno con estati scandite non da ritmi latini, ma da clicks & cuts brutali come questi. Chissà che la ristampa di Cold Spring vada presa in questo senso? Forse siamo finalmente pronti a dettare nuove direzioni in questo Continuous Hole? Solo il tempo lo dirà, intanto sono passati cinque anni e questo disco continua ad essere bellissimo.

Qualche mese prima della ristampa di Continuous Hole la premiata ditta Drew Daniel e John Wiese era già tornata con un album, Through Mazes Running, che inaspriva e acuiva quanto espresso nell’esordio.
I suoni qui sono meno acuti, maggiormente profondi, con un substrato di cattiveria e un senso di rovina prossima ventura. Sembra spesso di ritrovarsi sotto a macerie generate elettronicamente dentro a quelle delle stanze dove sono state create. Difficile trovare una narrazione che non sia quella dello smarrimento e della brutalità, della deliberata volontà di creare input dissonanti e spesso ricoperti da una cappa di oscurità, come nella splendida “Regarding The Continua”, forse riferita al primo capitolo di questa saga, con gli interventi di Drew e John che riescono a farsi realmente terrificanti. Possiamo considerare quest’album come la controparte lunare di Continuous Hole, a dimostrazione della dimestichezza nel maneggiare senza trucchi una pasta sonora inquieta e pericolosa, dirigendola a piacimento verso la luce o il buio.