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CARA NEIR, Portals To A Better, Dead World

Cara Neir

I Cara Neir sono solo in due più qualche ospite, in genere impegnato a dar man forte con la voce, ma hanno tirato fuori un album di una ricchezza che ti aspetteresti far capo da un’intera formazione… e di quelle belle corpose. Chris Francis e Garry Brents vengono da Dallas in Texas e propongono un blackened-core virato crust ricco di sfumature e digressioni atmosferiche, a tratti vicino ai soliti nomi noti eppure in grado di lasciare il segno, forte anche di una componente screamo che ne rende più sofferto l’andamento e infiltra l’oscurità con melodie malinconiche. Si tratta, come ovvio, di una formula che va oggi per la maggiore e ha molti seguaci, ma ancora capace di affascinare quando trattata con la giusta dose di personalità e con la voglia di aggiungere carne al fuoco, come la matrice epica puramente black che segna “Exalting The Shadow Proprietor”, tanto metal (assolo compreso) da far dimenticare la parte “core” del lavoro. È però quando il linguaggio si fa più contaminato che le cose funzionano al massimo delle potenzialità, come nella traccia conclusiva, dove la componente atmosferica raggiunge il climax e permea l’intero incedere, derive black comprese, con tanto di intermezzo dai toni prog che rimescola ancora una volta le carte in tavola e dimostra la curiosità insita nel dna dei due musicisti. La chiusura con il recitato e il disfarsi dei suoni chiude nel modo migliore il lavoro di una formazione ancora in viaggio verso la definizione di un suo trademark immediatamente riconoscibile, ma di sicuro meritevole di attenzione e supporto.