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BELONG, October Language

Shoegaze trasfigurato. Dronegaze. Durante lo scorso decennio in molti si sono messi a suonare qualcosa-gaze, fossero gli Jesu o i Nadja in chiave doom, Fennesz o Tim Hecker tramite un laptop (Baker ed Hecker hanno collaborato) e tanta altra gente di “matrice” Kranky, non ultimi i Belong, cioè Turk Dietrich e Mike Jones, dei quali Spectrum Spools ristampa il primo album, October Language del 2006. “Loveless senza canzoni”, dice il comunicato stampa: una frase ad effetto molto indovinata che però potrebbe andar bene per una tonnellata di materiale di quel periodo. Del resto, se uno non s’appoggia ai My Bloody Valentine, saltano fuori comunque gli Slowdive, basta infatti sentire i lavori di Simon Scott su Touch per capire che stiamo girando intorno più o meno a uno stesso modo di esprimersi.

Che si tratti del suono di una chitarra, di un synth o di quello di un nastro contenente musica di altri, l’importante per i Belong sembra essere sgranarlo, estenderlo/espanderlo, trasformarlo in qualcosa d’incorporeo: verrebbe da dire “poetica dell’indefinito e del vago”, quindi romanticismo, sogno, nostalgia… Oggi questo disco rappresenta un esempio molto chiaro, quasi da portare a scuola, di un sottogenere che ha raggiunto il suo limite di possibilità da diverso tempo, anche se c’è chi sta tentando di evolverlo. Tre sono le ragioni probabili di questa ristampa: sembra che October Language fosse ormai introvabile e che dunque Spectrum Spools in primis si stia rivolgendo a chi all’epoca non ha fatto in tempo a procurarselo; il secondo motivo potrebbe aver a che fare con lo sfruttamento di un buon filone (Turk Dietrich dei Belong e Joshua Eustis, ex Telefon Tel Aviv e ospite in tre tracce di October Language, formano i Second Woman, duo che Elliot sta spingendo molto); forse, infine, si tratta di stabilire quali siano i dischi fondamentali del genere, di tramandare ciò che più vale e che proviene da una fase storica – in corso irreversibilmente tuttora – in cui l’offerta ha completamente sopraffatto la domanda, rendendo difficile scegliere, valutare e interiorizzare libri, dischi, film, fumetti. In ogni caso, non si può non dire che non sia stata una buona idea.