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XX+XY VISUALS AND SOUND ART PROJECT, Luma

Luma

Si chiamano Sladzana Bogeska e Giuseppe Pradella, vivono a Roma e nascono come artisti visivi. Girano il mondo grazie alla collaborazione con Murcof, che chiede loro di realizzare le immagini per il live dell’allora acclamatissimo Cosmos (in quel momento il suo disco più sperimentale). Sono stati al canadese Mutek, hanno giocato in casa a Dissonanze e presenziato allo Störung di Barcellona. Proprio l’etichetta Störung si ricorda di “xx+xy”, includendoli quest’anno in una compilation a tema “video più suoni sperimentali” assieme a gente come Simon Whetham e l’inossidabile Francisco López. Già, perché i due non stanno fermi e adesso fanno da soli anche la musica, come testimonia anche questo ulteriore dvd autoprodotto: Luma. Su quanto vedo a schermo mi è più difficile scrivere: figure astratte, le cui mutazioni sono impercettibili come quelle di una nuvola. In esse è piuttosto semplice perdersi, se si decide di stare al gioco e se le condizioni sono quelle giuste (Giuseppe e Sladzana parlano di “immersione”). Poi si esce dalla trance, si riacquista lucidità e si scopre che tutto è cambiato. Il video è qualcosa che ti tira dentro se non fai attenzione: rischi che ti trovino immobile con lo sguardo fisso/perso di Jack Nicholson in “Shining” o di “Malcolm McDowell” in Arancia Meccanica. Come si può intuire, lo sviluppo lento, impercettibile, caratterizza anche la parte sonora di Luma: curata dal solo Giuseppe, questa è ambient/drone. Viene spontaneo pensare al Fernando Corona meno accessibile, ma è dai tempi della collaborazione con Sascha Neudeck, in realtà, che i due masticano sperimentale. Sorprende in positivo la profondità – unita a un filo d’inquietudine – di questo aspetto del lavoro, arricchito da sussulti più aggressivi e momenti di maggiore astrazione, ugualmente sconfortanti: venti minuti che farebbero invidia a un sacco di nomi più conosciuti. Vediamo se crescono ancora, adesso.