Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

SUZUKI JUNZO, If I Die Before I Wake

Utech raggiunge il traguardo del centesimo numero di catalogo. È una delle etichette che amo, dunque per me è una bellissima notizia. Il fondatore, Keith Utech, aveva festeggiato il quinto e il decimo compleanno della sua creatura con Lasse Marhaug, mentre questa volta celebra con un altro suo pallino, cioè il quarantenne chitarrista giapponese Suzuki Junzo (Overhang Party, Miminokoto), figura eclettica che si muove tra improvvisazione e psichedelia, ma non solo. If I Die Before I Wake è l’edizione su vinile di una cassetta pubblicata l’anno scorso, con una traccia in più (la versione digitale arriva anche con due episodi live). I pezzi sono stati registrati dall’australiano Richard Horner, che ha uno studio in Giappone e ha già lavorato sia con Suzuki, sia col giro Acid Mothers Temple, e alla batteria c’era Ikuro Takahashi, che dev’essere un po’ più vecchio, dato che ha suonato con Haino e soci.

If I Die Before I Wake è molto semplice e immediato: “Crossing The Valley Of The Cosmic Death Demons” (per trovarle il titolo è stato indetto un concorso negli asili) si regge su di una ritmica immutabile, quasi kraut, che bilancia le parti di chitarra simili invece a una specie di marea montante, mentre “Les Visiteurs Du Soir”, “The Hidden Strokes On Elsa Bannister” e la title-track sono spettrali e sinistre, davvero dell’altro mondo, grazie alla capacità di entrambi i musicisti di usare il loro strumento in modo atmosferico. Insomma, in questo disco ci sono due versioni possibili di Suzuki Junzo: in entrambi i casi non è tanto l’innovazione, ma la sua bravura (e del suo socio) nel trovare suoni potenti ed evocativi. Mi pare scontato che il deliquio solista di chitarra non abbia motivo di sorprendere nessuno che abbia ascoltato almeno una volta la musica rock, ma, visti gli ultimi dieci anni, nemmeno l’utilizzo della sei corde in chiave ambient/drone, reso possibile da una miriade di effetti, è una scelta stupefacente. Qui, perdonate la banalità, abbiamo a che fare con un talento naturale, uno sciamano. Fine.

P.S.: artwork della Madonna di Viral Graphics.