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UNREST, Grindcore

Unrest1

Chissà di che si occupano gli Unrest, eh? Il gruppo evidentemente vuole tagliare corto ed eliminare problemi ai recensori. Grindcore. Punto. Si potrebbe terminare qua, non fosse che c’è grindcore e grindcore e che sono molto esigente in quest’ambito musicale. Il gruppo ha dentro membri di Trenchrot e Crypt Sermon, quindi siamo sempre all’interno della famiglia Unspeakable Axe/Dark Descent. Di grindcore indubbiamente si tratta, ma l’approccio è molto moderno e “tradisce” un background metal molto marcato. Personalmente il mio amore per il genere è inscritto in quell’esagono magico ai cui vertici stanno Napalm Death, Terrorizer, primi Brutal Truth, Assück, Nausea e Repulsion. In seconda battuta, nel mio personale olimpo c’è l’approccio ancora più rude in stile Agathocles. Ecco, la rudezza e l’immediatezza sono gli elementi che mi fanno apprezzare il genere, con varie chiavi di lettura, ma si può comunque parlare di retroterra punk. Non è comunque un discorso di perizia tecnica, anzi, Pete Sandoval e Scott Lewis restano dei batteristi enormi, anche se i professionisti odierni della grindata hanno portato lo stile a estremi ulteriori, appunto però a scapito dell’impatto. I Nasum sono forse il gruppo che ha ridefinito i canoni del genere, con il suo approccio molto basato sulla produzione potente e sulla precisione chirurgica dell’esecuzione, mantenendo chiare le radici svedesi sia in termini di death metal, sia in termini di crust. Gli Unrest, nonostante il nome richiami inevitabilmente il classico disco dei Disrupt, di punk non hanno molto, come accennavo poco fa le radici death metal sono molto marcate e li assocerei difatti ai Nasum, se non fosse per il suono che non è certo quello tipico svedese (Boss HM-2 al massimo dei livelli, per capirci). Quindi precisione, violenza ma anche un po’ di freddezza. Non posso dire che non siano bravi, ma onestamente non è il tipo di grindcore che preferisco, per me i Nausea redivivi restano svariati gradini in vantaggio nella rincorsa al mio gradimento. D’altra parte il compito di una recensione è anche quello di informare, quindi voto: nella loro sotto-sotto-nicchia gli Unrest sono meritevoli d’attenzione, ma sappiate a cosa andate incontro (non è una minaccia).