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THE HEADS, Reverberations Volume 2

Cardinal Fuzz e Rooster presentano il secondo volume della serie Reverberations, che attinge dalla vasta collezione di live sessions e nastri inediti degli Heads. Qui è recuperato un live registrato nel 2001 al Thekla, storica music venue di Bristol, città natale della band, come parte di “Gnostic Bash”, un tributo a Kenneth Anger. Partiamo dall’inizio, però. Gli Heads sono una band psych/space rock di culto formatasi nel 1990 a Bristol, Inghilterra, e si inscrivono nel filone della neo-psichedelia inglese degli anni Ottanta/Novanta, ovverosia quel gigantesco calderone di feedback e suoni caotici, distorti e stratificati che ha ad un estremo i Jesus And Mary Chain e all’altro gli shoegazer My Bloody Valentine, Slowdive, Ride e Pale Saint, passando per la trance lisergica di Loop e Spaceman 3 e la dance alternativa dei Primal Scream. La loro musica è una miscela esplosiva di Stooges, Blue Cheer, Hawkwind, Neu! e Loop. È un rock ipnotico, spaziale, ossessivo e selvaggio costruito su possenti groove di basso e batteria che diventano l’impalcatura su cui innestare delle lunghe improvvisazioni chitarristiche ai limiti del noise e della cacofonia più estrema. L’energia catturata in questo live è straordinaria. È un unico trip lisergico di oltre quaranta minuti che inizia con un caotico intruglio di feedback e rumori a propulsione chitarristica, sui quali si inseriscono immediatamente una batteria dall’andamento ciclico e un riff di basso che ricordano molto da vicino proprio “Hallogallo” dei Neu!. Il ritmo si fa sempre più incalzante fino a quando, al culmine del baccanale, si arresta improvvisamente, mentre le chitarre continuano a sprigionare distorsioni lancinanti. Si arriva così ad una sorta di stasi astrale spezzata solo dall’incedere pulsante del basso. La calma dura poco, perché la batteria torna a picchiare prepotentemente e la marcia ricomincia. La tensione continua a crescere pian piano per poi esplodere, nel finale, in un’orgia scatenata. The end, fine del viaggio. Con le orecchie sanguinanti e spossati come dopo un violento elettroshock rimettiamo piede sul pianeta Terra.