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PESSIMIST, Slaughtering The Faithful

PESSIMIST, Slaughtering The Faithful

Obscure Musick si è lanciata nel ristampare il catalogo (tre cd) dei Pessimist da Baltimora, Stati Uniti d’America, gruppo brutal death con venature black metal. La band in questione si è sciolta qualche anno dopo aver messo sul mercato questo Slaughtering The Faithful, successivamente il suo fondatore Kelly McLauchlin (chitarrista) è andato a suonare con gruppi come Possessed, Diabolic e Angelcorpse.

Slaughtering The Faithful è una piccola gemma di bestialità e brutalità: nel 2002 i Pessimist incisero nove pezzi di puro death metal come lo si suonava nei primissimi anni Novanta. Il songwriting è massiccio e preciso, il tutto pare assolutamente naturale e privo di quei “trucchetti” da studio di registrazione a cui (purtroppo) molte band in campo estremo ci hanno abituati. I riff sono velocissimi e di una precisione mostruosa, il drumming è forsennato e tagliente, la voce è un grugnito demoniaco. Il basso, come invece accade spesso in questi casi, è un po’ soffocato. Personalmente provo una forte adorazione per questo tipo di death metal: è old school, è suonato con una cattiveria e un odio senza pari. Il fatto poi che la band, nelle parti veloci, innesti un riffing di stampo black metal (conferendo una certa glacialità ai pezzi), me lo rende ancora più gustoso. Le cose che mi hanno sempre colpito di questo sound sono la naturalezza e l’immediatezza: non ci sono artifici, non ci sono “falsità” di sorta, solo puro ed incontaminato brutal death spacca ossa. Un bagno di sangue di proporzioni bibliche, servito caldo e senza complimenti. La produzione, tra l’altro, era stata affidata a Erik Rutan (Morbid Angel, Hate Eternal), non proprio l’ultimo arrivato, che portò il tutto ancora ad un più alto livello di distruzione.

A distanza di anni, Slaughtering The Faithful suona fresco come se fosse stato registrato ieri. Completano la ristampa la demo version del pezzo “Summoned To Suffer” (del 2000) e un live show registrato per il programma radiofonico Hellhole, in cui possiamo saggiare l’inferno che dal vivo riuscivano a far salire in terra. L’unica pecca? Non è prevista una ristampa in vinile (solo cd, come quando uscì a suo tempo). Speriamo che qualcuno possa metterci una pezza. Per il resto, se un gruppo come gli Immolation vi garba, fateli vostri, non ve ne pentirete.