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NAPALM DEATH, Utilitarian

L’apertura di Utilitarian, concept album legato alla teoria (appunto) dell’utilitarismo, ideale successore delle ultime prove della formazione di Birmingham, lascia immediatamente intuire come i Napalm Death continuino a essere ben lontani dall’aver esaurito la loro spinta propulsiva. Anche se prosegue un percorso tanto lungo quanto ricco di gratificazioni, la band non si limita ad eseguire il compitino e introduce alcuni spunti interessanti nel tessuto “classico” a base di death-metal e grindcore, così da offrire ai fan ben più di un motivo per essere contenti. Tutto concorre alla realizzazione di un vero e proprio tributo al Napalm Death pensiero targato 2012, a cominciare dall’incursione dell’inconfondibile sax di John Zorn, in realtà più stringata e meno determinante di quanto si sarebbe potuto auspicare, passando per alcune aperture che stemperano e arricchiscono il menu. Nulla di inaspettato o imprevedibile, ma nemmeno il classico riempitivo per mantenere viva l’attenzione tra un tour e l’altro, soprattutto per merito di autentici colpi a segno come “The Wolf I Feed”, uno dei picchi compositivi dell’album, non fosse altro che per un coro difficile da dimenticare una volta entrato sotto pelle. Non c’è più la sorpresa e manca la rivoluzione cartesiana portata a termine coi primi lavori, eppure Utilitarian dimostra come Napalm Death e Brutal Truth restino ben saldi al comando dell’armata grindcore, autentici portabandiera di un genere che si immedesima nell’attitudine e non lascia spazio a pose di sorta: l’ascoltatore percepisce rabbia e passione, onestà intellettuale e voglia di continuare un viaggio iniziato nei lontani anni Ottanta. Se questo sia abbastanza per parlarne in termini entusiastici o permetta all’album di superare la prova del tempo è difficile da stabilire e, con buona pace della ragione, varierà in maniera sensibile a seconda del punto di vista e della lealtà dell’osservatore, ma in ogni caso sarebbe fazioso parlare di una prova non all’altezza del nome, soprattutto prendendo come parametro la potenza di fuoco sprigionata da questi arzilli signori.

Tracklist

01. Circumspect
02. Errors In The Signals
03. Everyday Pox
04. Protection Racket
05. The Wolf I Feed
06. Quarantined
07. Fall On Their Swords
08. Collision Course
09. Orders Of Magnitude
10. Think Tank Trials
11. Blank Look About Face
12. Leper Colony
13. Nom De Guerre
14. Analysis Paralysis
15. Opposites Repellent
16. A Gag Reflex