Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

JOIE DE VIVRE, Non Guardarmi/Vergogna

JOIE DE VIVRE, Non Guardarmi/Vergogna

L’unica libertà per chi non ha nulla è l’autodistruzione

La quarta uscita della SoundScape713 tocca il Nordest, presentandoci Jacopo Fanò (Naked Lunch Records) e il suo rumoroso e analogico progetto Joie De Vivre.

La donna (nel bene o nel male), fantasie erotiche, perversioni pornografiche e il rifiuto/disgusto per ogni forma di rapporto sessuale sono le fonti d’ispirazione per questo lungo viaggio noise decisamente old style. È suddiviso in due parti: l’aggressiva repulsione di “Non Guardarmi” si oppone all’ossessionante e incisiva “Vergogna”. Il punto esclamativo, però, è dato dai sette minuti di “Desistenza”, dove grigie atmosfere dark ambient e gelidi punteruoli di ghiaccio – che si conficcano in modo pulsante sul cuore e sul cervello – si mescolano con carbonifera ferramenta post-industriale, chiudendo così il nastro e dunque finendo per sbattere bruscamente la porta in faccia. Sì, autodistruzione ci può stare, anzi, diciamo una variante dell’anoressia nervosa, intesa non come disturbo del comportamento alimentare, bensì come terrore di ogni contatto con gli altri esseri umani che porta a limitare all’estremo tutte le modalità di dialogo esistenti. Audiocassetta adatta per appassionati di vecchie produzioni del maestro Maurizio Bianchi e somigliante – nei pochi istanti in cui il rumore si fa stridulo e martellante – a certe composizioni casalinghe della meteora torinese anni Ottanta NUN (Nacht Und Nebel).

Alcuni numeri piacciono più di altri, ed avere la copia numerata 23 di 23 ha regalato un sorriso: ho alzato per un attimo le serrande di casa facendo entrare un pochino di luce, con tanta gioia di vivere.