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DESTRÖYER 666 + SUDDEN DEATH + A TASTE OF FEAR, 22/9/2016

Roma, Traffic.

È tempo anche per i Deströyer 666 di fare una calata romana: dopo aver suonato per anni quasi solo nel Nord Italia, i quattro australiani tornano nel nostro paese per un tour di quattro date di supporto all’ultimo album, Wildfire, che ha ricevuto pareri contrastanti, mai però troppo negativi.

Dopo la defezione degli appena riuniti Grimness, ad aprire le danze sono gli A Taste Of Fear. Di loro avevamo già parlato a febbraio scorso in occasione del concerto dei Coroner, per i quali avevano aperto senza lasciare quasi nessun ricordo. Questa volta le cose vanno peggio e il gruppo oltretutto risulta molto fuori contesto.

Chi viene dopo gli A Taste Of Fear, cioè i Sudden Death, non migliora di certo la situazione. Attivi dal lontano 1998, sono molto cambiati come sonorità e il brutal death degli esordi si è fatto parecchio più moderno. Anche loro non c’entrano nulla con la serata e allo show assistono poche persone.

Un buon 70% di pubblico, insomma, rimane fuori durante questi primi set (qualcuno semplicemente deve ancora arrivare), per entrare  solo quando K.K. Warslut e soci salgono sul palco, cambiando le carte in tavola.

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Bastano pochi minuti per ritrovarsi un un’atmosfera completamente diversa, fatta di acciaio, blasfemia e riff supersonici e creata da una formazione che da qualche anno è diventata quasi un all star band, in cui militano R.C. dei Grave Miasma e Felipe Plaza Kutzbach di Nifelheim, Procession e Perracide (e dal vivo ha suonato pure coi Benediction).

Il black/thrash dei Deströyer 666 è sempre stato molto apprezzato da tutti gli appassionati di musica estrema e questa sera molti puristi del genere sono accorsi da diverse parti d’Italia per vederli. Il gruppo è in forma smagliante e regala un’esibizione perfetta, con una scaletta molto varia, che inizia con diverso materiale nuovo e procede con vari pezzi da Cold Steel… For An Iron Age (“Black City, Black Flame”, “Souls Of Perdition”) e Unchain The Wolves (“Australian And Antichrist”, qui rinominata in “Italian And Antichrist”). Ci sono anche delle cover inaspettate, come “Iron Fist” dei Motörhead, eseguita come omaggio a Lemmy, e “Bestial Warlust”, della band omonima di culto di cui K.K. Warslut faceva parte. Chi segue i Deströyer 666 non può chiedere di meglio e i fan sono scatenati. L’affluenza non è molta, ma si fa sentire.

È stato un vero piacere vederli questa sera e si spera ricapitino da queste parti quanto prima.