Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

CAYMAN THE ANIMAL + THE DINASYT, 17/10/2014

Cayman2

Ancona, Glue-Lab.

Ad aprire la serata ci pensano i Dinasyt di Osimo, gente che fa del punk-rock la propria ragione di vita e non si preoccupa troppo se l’originalità non è troppa, del resto sono i primi ad ammettere di rubare l’armamentario ai numi tutelari del genere, siano essi di stanza al CBGBs come i Ramones, a Detroit come Iggy e gli Stooges o in California, con tanto di strizzata d’occhio al periodo d’oro della Epitaph. Ecco, a dirla tutta, più in là degli anni Novanta difficilmente ci si spinge, così che alla fine il gusto retrò della proposta assume più che altro i connotati di una bandiera sventolata con orgoglio, quasi una rivendicazione declamata in note e accordi distorti. Non stupisce, quindi, come affiori una smaccata affinità con gli Screeching Weasel, altra gente che da sempre ci prova gusto a irritare le persone e farsi nemici, nonché nata quasi più come furto che come tributo ai Ramones. I pezzi ci sono, l’energia pure, ciò che convince meno sono le gag tra un brano e l’altro, che spesso rischiano di far perdere velocità e smorzare l’effetto del tutto. In fondo, i Ramones erano i maestri del “One, two, three, four” perché non ripartire da lì anche in questo? Detto ciò, il gioco nel suo insieme funziona e permette al pubblico di scaldarsi in attesa dei Cayman The Animal, già visti sul palco del Glue-Lab il giorno della sua inaugurazione in compagnia dei Marnero. Il loro approccio, seppure in qualche modo parimenti definibile old-school, è al contempo diametralmente opposto, cioè iconoclasta e guastatore, irriverente se non blasfemo nei confronti delle divinità del pantheon punk-hc. La formazione, infatti, prende a spunto l’attitudine della prima ondata hardcore per creare un frullato surreale che a tratti ricorda lo stile di un Dalì in acido. Ciò che colpisce è la capacità di costruire brani ricchi di spunti e dettagli differenti, quasi caotici, senza per questo perdere di vista la forma canzone e il tiro anthemico del tutto, come nel tormentone (almeno nel mio mondo perfetto) “I Say Prévert – You Say Pervert”. Difficile davvero resistere all’energia con cui la band si getta nei pezzi e scatena sui presenti una colata di punk mutante, schizzato, irrorato da schegge prese in prestito da altri linguaggi/stili e per questo mai uguale a se stesso. Con sole due uscite all’attivo, Too Old To Die Young e Aquafelix ep, i Cayman The Animal sono riusciti ad inventarsi un vero e proprio girone a parte, uno sport con regole nient’affatto chiare – quando non cambiate in corsa – e per questo impraticabile da altre squadre. Il finale con la cover di “Total Eclipse Of The Heart”, tra accendini al vento, rotolamenti sul pavimento e delirio totale, conclude la serata nel migliore dei modi possibili. Sempre nel mio mondo perfetto, la band dovrebbe essere ospite fissa di ogni emittente televisiva, radiofonica, in etere o rete, così in cielo come in terra e propinata a tutti gli uomini di buona e cattiva volontà. Penitenziagite.

Cayman1