Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

ABDUCTION, Une Ombre Régit Les Ombres

I francesi Abduction si presentano come quattro untori pronti a spargere la pestilenza con un black metal dai tratti “trionfalistici”. Sei pezzi lunghi e articolati, in cui la vena pulsante e violenta del genere si stringe in un abbraccio mortale con un suono dalle reminiscenze medievali, avvolto nelle nebbie di un tempo ormai dimenticato. I vocalizzi di Blanc passano agilmente da un growl imbevuto di furia omicida a un cantato quasi operistico, fulgido e a tratti disturbante. L’inquietudine che gli Abduction riescono a trasmettere con questo full length di debutto è davvero morbosa: atmosfere fumose e misteriose e parti di chitarra acustica appena sussurrate si scontrano in maniera animalesca con riff velocissimi e taglienti, creando un gioco mortale. Proprio la chitarra la fa da padrona, perché capace di affrescare i pezzi in maniera glaciale per poi andare a parare in fraseggi caldi e dal sapore demoniaco. Il tutto coadiuvato da una sezione ritmica impeccabile, che imprime il giusto pathos.

Sono un gruppo molto complesso gli Abduction, non per tutti: il loro modo di comporre e di suonare queste canzoni è frutto di una grande padronanza tecnica, ma anche di una spiritualità che affonda le proprie radici nell’occultismo e nella parte nera che si agita in ciascuno di noi. Lo scontrarsi perenne di violenza e calma si riflette perfettamente in questo disco: una sorta di duello mortale, un tumulto nei sensi, che porta a sprigionare una grande forza.

Lasciatevi condurre nel loro mondo senza luce. Ne resterete abbagliati.


Tracklist

01. L’horloge
02. Naphtalia
03. Sainte Chimère
04. Les frissons des cimes
05. Une ombre régit les ombres (feat. Guillaume Roquette)
06. L’enlèvement d’automne