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VENOM INC. + DIVINE CHAOS + WITCHES, 1/10/2015

VENOM INC.

Roma, Traffic. Le foto sono di Martina Santoro (galleria completa qui).

Qualche mese fa ci eravamo occupati della calata romana degli M-Pire Of Evil, il nuovo progetto di Mantas e Tony Dolan, in un Closer particolarmente pieno e molto vivace, soprattutto durante l’esecuzione dei brani tratti dal vecchio repertorio dei Venom. Negli stessi giorni era uscita la notizia che i due sarebbero tornati in ottobre a nome Venom Inc., portandosi dietro Abaddon, storico batterista della band “madre”. I Vader avrebbero dovuto essere il gruppo spalla e avrebbero suonato – per l’occasione – alcuni pezzi mai proposti negli ultimi anni, cioè una serie di estratti dal loro demo Necrolust e dal loro primo full length The Ultimate Incantation. La sera stessa del concerto, poco prima dell’inizio, il Traffic Live Club annuncia che i polacchi non suoneranno più a causa di alcune incomprensioni tra loro e i promoter della serata, che non vengono rivelate al pubblico pagante. Si inizia dunque con due band di supporto: i Witches e i Divine Chaos. Da subito stupisce l’incredibile affluenza al locale, questa sera pieno come un uovo, con un clima da sauna non indifferente (molto lontano dalle temperature vulcaniche raggiunte la sera dei Nuclear Assault, ma non esattamente piacevole). I due gruppi scelti per l’occasione propongono un death/thrash dalle tinte moderne e sono entrambi abbastanza scialbi e con poche idee: il loro show passa piuttosto in fretta e non lascia particolari ricordi. Tutti intanto si chiedono se questi Venom Inc. saranno all’altezza delle aspettative, o se si riveleranno una cocente delusione.

Venom Inc.

Non appena i tre salgono sul palco e attaccano con “Prime Evil”, si capisce subito di che pasta sono fatti: di lì a poco, tireranno fuori una scaletta di tutto rispetto, che riprende quasi tutto Welcome To Hell e Black Metal con in più il meglio di At War With Satan. Ed ecco così che vengono riproposte canzoni come “Bloodlust”, “One Thousand Days in Sodom”, “Warhead”, “Schizo”, l’incredibile accoppiata “Buried Alive”/”Raise The Dead”, “Seven Gates of Hell”, “Sons Of Satan”, “Poison”, “Poison”, “Live Like An Angel” e una fiammante chiusura con “Welcome To Hell” e “Witching Hour”. Mantas e Tony Dolan si dimostrano una coppia fenomenale. Bravo anche Abaddon, anche se non si può non notare come vada incredibilmente fuori tempo su “Black Metal” (eseguendola un po’ a caso).

Ci starebbe molto da discutere sulla necessità di una proposta del genere: c’è chi grida allo scandalo per quell’ “Inc.” messo nel nome della band, oltre alla scelta di suonare solo materiale dei Venom. D’altro canto, è d’obbligo precisare come abbiano più diritto loro di usare quel moniker al posto di Cronos, che da anni gira con una formazione all’interno della quale è l’unico membro fondatore. Probabilmente tutti (sia i Venom di Cronos, sia i Venom Inc. di Mantas/Dolan/Abaddon) cercano di trarre profitti da una leggenda che hanno contribuito a creare. Però, non possiamo ignorare che i musicisti sul palco stasera hanno già inciso assieme dischi come Prime Evil e Temples Of Ice, in un periodo in cui Cronos s’era dissociato. A questo punto, chi ha il diritto di usare il nome Venom sono loro, e con la performance di oggi l’hanno ampiamente dimostrato.

Venom Inc.