Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

SONOLOGYST, Unexplained Sounds

Sonologyst

Lo sapevo, è più forte di me, ogni volta che leggo field-recordings manipolati mi vengono i brividi, soprattutto quando si ottengono effetti post-industrial e deep-ambient. L’iter è sempre lo stesso: solitamente prima vado in ascolto, poi spesso e volentieri (soldini permettendo e laddove non sia già esaurito) scappa perfino l’acquisto, come in questo caso. L’autore di questi inspiegabili suoni è il napoletano e tecnico del suono Raffaele Pezzella aka Sonologyst. Le tracce sono state realizzate giusto un anno fa, ma trovano supporto fisico (audiocassetta) soltanto adesso grazie alla tedesca Gravity’s Rainbow. In questo rumoreggiante, mai però fastidioso, calderone cosmico finiscono per agglomerarsi, come fossero una compatta sequenza di monocristallini formati da celle esagonali, svariate registrazioni, alcune catturate in giro per il mondo (dal Canada alla Finlandia) e altre ignote, provenienti o dal net o dagli infiniti spazi siderali e alieni, come le frequenze emesse dalle lontane galassie di Andromeda. Spettrale fantascienza sonora racchiusa all’interno di una gabbia metallica o astronave che dir si voglia? Esattamente, che viaggia su atmosfere prossime allo zero assoluto, annullando il binomio spazio-tempo e aprendo conseguentemente quel portale gravitazionale teorizzato da Einstein-Rosen. Questa produzione Sonologyst si colloca e interagisce (con merito) con i linguaggi extraterrestri, pulsanti e criptici di Bad Sector (“Unification”), con le micro-esplosioni termonucleari che si sprigionano dal denso plasma della stella Aldebaran (leggasi Inade) e gli interminabili viaggi interstellari di un certo Lustmord, quello del periodo in cui lavorava (non è vero, si fa per dire) presso il radiotelescopio di Arecibo a Porto Rico. Sonologyst è un altro nome nuovo di questo fitto e glaciale movimento italico di ambient sperimentale: assolutamente da seguire.