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NUMERO6, Dio C’È

Numero6

Il team è lo stesso di I Love You Fortissimo: produzione artistica di Ivan Rossi, Tristan Martinelli e Michele Bitossi stesso. Tristan anche a un bel po’ di strumenti e agli arrangiamenti di archi e fiati, Pietro Bosio al basso, Federico Lagomarsino a batteria e percussioni e Stefano Piccardo a chitarre e cori. Alla scrittura, alla chitarra, alla voce e all’immaginario, l’immarcescibile Michele Bitossi, qui di nuovo col gruppo dopo l’uscita personale a nome Mezzala, un libro e una vita piena e dalle sbandate controllate, gestita con un’energia che se me ne desse mezza sarei a posto per due. “Dio C’È”, è (era?) la storica scritta degli spacciatori taggata su muri di stazioni e città per annunciare la loro presenza; in questo caso annuncia che i Numero6 non saranno divini, ma sono una certezza e costano pure meno. Magari producono pure dipendenza, ma poi quelli sono cavoli vostri. Facezie a parte, il disco è in costante turgore power pop – stavolta più Big Star e Blur (“La Vita Sbrana”) ad aleggiare su ogni “schitarrata” e ritornello che acchiappa – ed è più coeso e meno vario del precedente, nonostante non manchino ospiti e inserti di fiati (Ivan Bert), archi (Jacopo Ristori, Damiano Baroni, Cosimo Francavilla, Stefano Cabrera) ed elettronica (di Autobam l’arrangiamento dei bit di “Storia Precaria”). Il rapporto a due, secondo una visione “adolescenziale – semi adulta”, domina la materia “letteraria”, tra autobiografia e istinti da cantastorie, come al solito nei dischi targati Numero6. Stavolta, forse, l’ultima componente è più spiccata, dispiegata tra chitarre più granitiche del solito (“Low Cost” o il rock n’ roll di “Persone Che Potresti Conoscere”) e illuminato impatto melodico (la title-track, il singolo “Fa Ridere” e “’66”) che scema di rado. Rari anche i momenti minori, come “Crash!” (un po’ troppo i Numero6 che fanno i Numero6) o “Domatori Di Coglioni”, troppo telefonata. Al capo opposto, si battono la splendida “Scappa Via” (e ci sento ancora il gruppo di Alex Chilton) e le due ottime “ballate finali”, “A Chi È Infallibile” (guest star, Giulia “Une Passante” Sarno) e “Un Mare” con ospitata vocale di Lorenzo “Colapesce” Urciullo. Con Giulia Sarpero alla voce in svariati pezzi, man mano si definisce un lavoro cesellato e curato come al solito, per cui non è giunto ancora il momento (dovesse arrivare, ammetto che mi dispiacerà parecchio) di tirare fuori i fucili da cecchino per impallinare Bitossi e compagnia.