FRANCISCO MEIRINO & ENSEMBLE CONTRECHAMP, The Imitation Of An Action

Quali sono le tensioni e le dinamiche che strutturano una performance improvvisata, quando i protagonisti sono molteplici? Esiste sempre un ecosistema sonoro, umano e inumano, da considerare. C’è l’onda acustica in sé, con le sue caratteristiche timbriche e di frequenza, in grado di evocare sfumature emotive infinite nell’ascoltatore o nell’ascoltatrice. Ci sono gli strumenti, oggetti inanimati con i quali possiamo rapportarci in senso unidirezionale, usandoli per la rappresentazione di uno spartito, oppure lasciando loro la libertà di retroagirci, manifestandosi nella loro “volontà”. Da ultimo, ma non per questo meno importanti, ci sono gli altri, le altre: possono genericamente appartenere alla categoria “pubblico” oppure a quella “performer”, oppure ad entrambe contemporaneamente. Nella progressione dell’atto artistico, del concerto, ogni elemento ha una certa responsabilità in rapporto agli altri ma è pur sempre vero che è la relazione fra i singoli soggetti, diciamo “in carne ed ossa”, a destare l’interesse maggiore e ad aver storicamente attirato le attenzioni di chi scrive e riflette di musica. Come fanno gli artisti e le artiste a modellare il magma sonoro delle possibilità in qualcosa di esteticamente coerente? La risposta-riflessione dell’Ensemble Contrechamp assieme a Francisco Meirino ruota attorno al concetto di imitazione. Non a caso il disco nato dalla collaborazione fra queste due entità si chiama “The Imitation Of An Action”.

L’artista svizzero non ha ormai bisogno di presentazioni, essendo gradito e frequente ospite fra queste pagine. Per quanto riguarda l’Ensemble Contrechamp, potremmo definirla un’esperienza collettiva, fondata a Ginevra ormai una quarantina di anni fa, focalizzata sull’esecuzione di musica contemporanea e sperimentale, attraverso concerti, installazioni, workshop e collaborazioni con illustri compositrici e compositori di questo e dello scorso secolo.

L’idea del disco è quella di forzare un’imitazione fra strumenti acustici e vibrazioni elettroniche, restringendo il campo delle infinite delle possibilità grazie ad un’ossatura comune definita da uno spartito grafico (reperibile sul sito web di Meirino e la cui consultazione è caldamente consigliata durante l’ascolto).

Il risultato è affascinante sia se l’approccio è naif, senza le riflessioni attorno al concetto di ripetizione ed imitazione, sia avendo ben chiaro il progetto nella sua interezza. Lo spettro sonoro a cui Meirino già ci ha abituati nei sui percorsi in solitaria si espande in tutta la sua estensione ed occupa un posto naturale nell’ecosistema del gruppo. A posteriori forse è proprio il rapporto con l’alterità, concetto un po’ sfuggente nei dischi solisti, ad esaltare e magnificare l’estetica dell’artista svizzero. Dall’altra parte dello specchio gli strumenti acustici dell’Ensemble Contrechamp realmente si comportano e suonano come una loro rappresentazione elettronica, in particolare i fiati e gli archi, tanto che spesso si ha la sensazione acusmatica di trovarsi davanti ad un suono senza fonte, senza corpo. Il che è interessante in relazione a quanto detto prima: certo, esiste un confine, una linea arbitraria tracciata sulle possibilità e definita da una partitura (per quanto sui generis e liberamente interpretabile) ma stiamo comunque parlando di un’architettura semovente, fatta da materiale vivo, con una volontà non intellegibile che può manifestarsi attraverso epifanie sonore anche oltre i confini stabiliti. Esempio calzante sono le fantasmatiche vibrazioni di corpi e strumenti acustici sollecitati dalle frequenze di Meirino, in un fenomeno di feedback irripetibile derivante dalla combinazione di variabili squisitamente contestuali. Il semi-controllo di “The Imitation Of An Action” è forse la chiave per affrontare l’estetica dell’album e per comprendere il ruolo di mediazione dell’artista fra la propria volontà, quella dei suoi pari e quella, ineludibile, del materiale con cui si rapporta, in una sorta di esperimento collettivo e, fortunatamente per noi, pubblicato su disco.