Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

ANDREA BELFI, 24-25/3/2015

ANDREA BELFI - credits Nub Project Space

Torino, O.F.F. – Prato, Spazio K.

Torniamo all’O.F.F. Studio di Torino e allo Spazio K di Prato per vedere dal vivo uno degli artisti che ci eravamo ripromessi di approfondire a dovere. Di Andrea Belfi ci siamo occupati in varie occasioni, intervista compresa, e questo tour, a supporto dell’ultimo Natura Morta, non fa che confermare le sensazioni iniziali.

Un set di batteria, gong ed elettronica minimale ci trascina da subito nelle fosche atmosfere del disco uscito lo scorso anno su Miasmah. Un universo in cui la forma ritmica è rivisitata e diluita in una contemporaneità consapevole e ispirata, chirurgica ma mai leziosa. Dal vivo tutto ciò si traduce in quaranta minuti di bacchette roteanti, fraseggi delicati e pervasivi che crescono ora meditativi, ora più timbrati, a edificare impalcature solide eppure ineffabili, scheletriche ma dettagliate. Si mette mano a una formula che proviene da lontano (il percuotere qualcosa per generare un suono, vivo e primordiale) e che aiuta le nostre sinapsi (e orecchie) a immergersi con giusta consapevolezza in un mondo sempre più distratto da fonti sonore banali e da dischi che vanno a ripescare in territori già noti.

Nel 2014 Belfi ha coronato poco più di un decennio di attività caratterizzato da collaborazioni importanti, da Mike Watt e David Grubbs all’amico Stefano Pilia, fino a quelle più recenti con la congrega berlinese Baker-Skodvin, a rimarcare l’internazionalità di un percorso che è motivo d’orgoglio per un’Italia in cui spesso il genere è intasato da virtuosismi al limite del narcisismo. Come a dire, più spazzole e meno “velocity” per tutti, o anche più sobrietà e meno cappellini baschi per tutti. Per rintracciare dei riferimenti bisogna infatti attraversare il confine austriaco, dove il collega Martin Brandlmayr con i suoi Radian si muove a latitudini simili, o addirittura affacciarsi Oltreoceano, nelle spazzolate attente di musicisti come Jon Mueller o Steven Hess.

A Prato si chiede il bis, e sul viso di Belfi si stampa un’espressione di gioia. Quello appena iniziato è sicuramente il suo anno, e l’attenzione riservata al disco e al tour lo dimostrano ampiamente. Non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di registrare almeno una delle date italiane, e quindi eccovi un estratto da quella organizzata da Kinkaleri e Nub Project Space allo Spazio K di Prato.