YERÛŠELEM, The Sublime

YERÛŠELEM, The Sublime

I Blut Aus Nord hanno seguito un percorso piuttosto significativo di ricerca e sperimentazione, in ambiti anche lontani dalle loro radici black metal, basta ricordare le commistioni con certo shoegaze e con l’elettronica nella trilogia “777”. Ora questo percorso per alcuni di loro ha preso una direzione autonoma. Infatti l’urgenza compositiva di Vindsval e W.D.Feld, rispettivamente chitarrista e tastierista dei Blut Aus Nord, ha dato vita ai Yerûšelem, all’esordio su Debemur Morti. L’album, composto da nove canzoni, deve moltissimo al suono della band madre e anche l’approccio compositivo è molto simile. Non si differenziano molto le atmosfere glaciali create da loop di batteria elettronica e da muri di effetti algidi che ricordano certe sfumature delicate di synth pop. Parlare di industrial metal – come fa l’etichetta nelle note – è azzardato. Ci sì sono dei retaggi “godfleshiani”, ma sono soffocati dallo stratificarsi di tastiere ed elettronica. Le chitarre disegnano melodie affascinanti, che però si perdono in un oceano di confusione.

The Sublime non lascia il segno. Troppo impersonale, troppo parassitario. Si abbevera alla fonte creativa dei Blut Aus Nord senza però filtrare e interiorizzare spunti per poi renderli propri. Ci sono troppi fraseggi deboli, troppa confusione in chiave atmosferica, forse anche per una produzione troppo fiacca. È un disco di elettronica con qualche chitarra a tratti distorta, piazzata a caso giusto per ricordare le atmosfere di Streetcleaner, come succede in “Joyless”, forse il pezzo più robusto del disco sia per carattere sonoro, sia per personalità. Riesce difficile anche poter dare una giusta collocazione stilistica, anche se non sempre questo è un male per una band: in The Sublime sono presenti svariati generi senza che nessuno di questi venga focalizzato ed approfondito. Sembra davvero, e dispiace ammetterlo, che le nove canzoni siano una copia annacquata di qualche scarto degli autori di Memoria Vetusta. In definitiva questo è un disco che probabilmente passerà inosservato. Attendendo le prossime mosse dei Blut Aus Nord.