VALERIO DELPHI, Face The Music

I fratelli Filippo e Michele Papetti sono nomi noti a chi bazzica i social e il mondo urban italiano: il primo e più anziano dei due è, infatti, giornalista e storico animatore della scena hip-hop romagnola, mentre il secondo si è già distinto come grafico e illustratore. Proprio per assecondare e mettere a frutto il talento di Michele, insieme hanno sviluppato negli ultimi anni il marchio Spalato Wyale che, prendendo il nome dalla strada di residenza della famiglia Papetti nella provincia ravennate, realizza capi d’abbigliamento caratterizzati dai disegni del più giovane, che giocano con un immaginario iconico condiviso in maniera surreale e, spesso, spiazzante. Assecondando la vocazione di progetto comunicativo multimediale, recentemente Spalato Wyale è diventata anche etichetta discografica: la prima uscita è questo beat-tape di Valerio Delphi, altro nome già conosciuto dai più attenti osservatori (e ascoltatori) dell’underground black ed elettronico italiano. Membro, insieme a Marco Passarani, del duo house Tiger & Woods, il producer romano è qui alla prima prova solista: Face The Music è un susseguirsi di ventidue frammenti sonici realizzati durante il lockdown della scorsa primavera.

Gli effetti della pandemia sono stati (e continuano a essere) particolarmente duri per il mondo della musica, dello spettacolo e dell’intrattenimento: è difficile, ancora oggi, poter immaginare quando torneremo a ballare. Valerio, durante la clausura forzata del 2020, ha temporaneamente perso la motivazione per produrre musica per il dancefloor, ma non per produrre in generale. Da sempre grande appassionato di hip-hop, ha setacciato la sua ben fornita raccolta di dischi in cerca di sample e, insieme ad altri creati per l’occasione con gli strumenti a portata di mano, ha deciso di mettersi alla prova nella nobile arte del beat-making.

Il risultato è un viaggio di circa quaranta minuti soul, funk e le soluzioni elettroniche più imprevedibili: dopo, infatti, un inizio molto classic e old-school (da “Debbie” a “Catolga”) arrivano subito le tentazioni avant di “Have This” e “Contour”, quasi delle versioni instrumental degli obliqui Antipop Consortium. Con “November” una patina malinconica inizia a pervadere le brevi composizioni, mentre “Maybe Later” cerca di tenere assieme le istanze più tradizionali e quelle più sperimentali. La più strutturata e lunga “Iturbe” si rivela un piccolo capolavoro di beat hip-hop e suggestioni electro. La super soul “Same Promises” prende invece il titolo da uno dei numerosi sample che la compongono e si muove su territori più astratti, esattamente come le successive “Sicilia” e “Show Me”. Il mix tra suggestioni bass e atmosfere gommosamente dark (memori degli storici Company Flow, il primo gruppo di El-P) di “Daddy” e “Stomp Off” anticipa il breve ritorno alla tradizione hip-hop delle ultime tracce.

Organizzato quasi in sezioni, Face The Music è la testimonianza della poliedricità del talento di Valerio (e della qualità della sua collezione di dischi): anche lontano dai ritmi e dalle sonorità che da sempre ne distinguono la produzione, l’artista capitolino confeziona un lavoro a tratti irresistibile, una perfetta colonna sonora per lavare via le angosce e le tribolazioni di questa quotidianità assurda.