UNCLE ACID & THE DEADBEATS, The Night Creeper

UNCLE ACID & THE DEADBEATS, The Night Creeper

Come tutti ormai avranno capito, da un bel po’ nel giro doom/stoner/sludge/psych va molto di moda il rifarsi al proto-hardrock occulto di fine anni Sessanta/inizio Settanta e ai b-movie da grindhouse che uscivano in quel periodo. Tra i gruppi più in voga di quel filone, come non citare gli Uncle Acid & The Deadbeats: in giro dal 2009, i quattro inglesi vengono spesso erroneamente etichettati doom metal, mentre il loro è un rock psichedelico che si rifà molto ai Black Sabbath di Vol.4 e ai gruppi usciti nel loro Paese sempre verso la fine degli anni Sessanta. Dopo un esordio abbastanza anonimo, Vol. 1 (2010), si fanno notare col successivo Blood Lust, che la Rise Above Records di Lee Dorrian ripubblica, dando così allo Zio la migliore rilevanza mediatica possibile (se si suona il suo genere, ovviamente). The Night Creeper continua il discorso – portato avanti tra alti e bassi negli anni, non sempre con esiti memorabili – iniziato col debutto. Questa volta però sembra arrivato il momento di crederci: se le precedenti fatiche in studio a tratti sembravano un po’ troppo figlie del revival, ora emerge quella personalità che aspettavamo da tempo di sentire. Il sound non è quasi per niente cambiato: nella produzione non c’è nulla di nuovo, ma il songwriting di Kevin R. Starrs (vero nome di Uncle Acid) e soci è molto più maturo. Trainato dall’ottima opener “Waiting For Blood”, il disco riesce a spaziare tra ottimi pezzi hard rock (“Murder Nights”, “Pusher Man”) e altri in cui la componente psichedelica dimostra tutto il proprio carattere (“Yellow Moon”, “Slow Death”, “Black Motorcade” e la beatlesiana “Inside”, che sembra riportarci ai tempi di Sgt. Peppers Lonely Heart Club Band). I riff hanno finalmente quel carattere che mancava in passato e ora rendono il gruppo degno del successo finora ottenuto.

Troppi dischi inutili sono usciti in quest’ambito durante questi anni, trainati dal solito mix di ampli Orange, fuzz, pantaloni a zampa e immagini vintage (realizzate grazie ai filtri di Instagram) che riprendono film “d’epoca”, perdibili già quella volta. È un piacere constatare che almeno nel quartetto di Cambridge ci sia un minimo di personalità, quella che oggi serve per salvare un album da una possibile stroncatura.
The Night Creeper è senz’ombra di dubbio il loro miglior lavoro e si sta già facendo notare tra gli appassionati. In un futuro si spera prossimo, in cui questo revival stuferà e i gruppi inutili finiranno nel dimenticatoio, forse ancora si parlerà di Uncle Acid & The Deadbeats.


Tracklist

01. Waiting For Blood
02. Murder Nights
03. Downtown
04. Pusher Man
05. Yellow Moon
06. Melody Lane
07. The Night Creeper
08. Inside
09. Slow Death
10. Black Motorcade