TODD BARTON / FEDERICO PLACIDI, Ex-Nihilo

Placidi-Barton

Ex-Nihilo, ovvero il “giorno senza ieri” secondo Todd Barton e Federico Placidi. Ho conosciuto Federico in occasione di uno dei suoi rari live mesi addietro: sound developer, frequentatore di “salotti” internazionali e compositore/musicista secondo tutti i crismi. Todd Barton, dal canto suo, è un simpatico barbuto che da tempo ha dedicato la sua ricerca in campo elettronico allo studio approfondito dei sistemi Buchla (attorno ai quali orbita l’intero disco). Quindi se oggi sappiamo come spippolare tra tutti quei cavi e manopole, è anche grazie a lui. Dal titolo trapela subito il retrogusto spaziale, universale, della vicenda (prendo qui però le dovute distanze da inabissamenti para-epistemologici). Più cosmico Barton, più cosmologico Placidi, ecco fatto. Per quanto riguarda l’americano, attenzione: “Cosmic Fragments”, non kosmische, anche se il secondo frammento, una sorta di “switched on Froese” (ammetto, dirlo adesso che non c’è più mi fa un certo effetto, mentre continuano a farmi un certo senso quelle caricature à la Carlos), ci va pericolosamente vicino. Paradigmatica del “suonare Buchla”, invece, è la terza traccia: un polimero di armoniche isocrone, frequenze puntiformi e timbri vaporosi, sebbene poi Barton si dimostri abile nel domare anche i tratti più spigolosi (il passaggio del primo frammento si lascia dietro crateri degni del bacino Caloris).

Scrivevo: più cosmologico Federico. “Dal Niente…”: l’Istant 0 di una sua Création Du Monde. Composizione raffinata, allo stesso tempo elaborata ma senza sbrodolii, “caotica” eppure ordinata all’infinitesimo, di quelle depositarie di un pensare e comporre ereditato, forse, anche, dalla koenig-iana “genesi e forma” di un’estetica elettronica di cui Federico però non è certo solo un semplice esecutore testamentario. La sua “musica delle sfere” è misurata, disposta su una scala di gradi e fenomeni: densità e gravità, tensione e dinamica; si va da una singolarità a masse fluttuanti (a tal proposito la particolare cesellatura audio restituisce a meraviglia l’idea di più “fasce sonore” in movimento) e da radiazioni di fondo fino all’orizzonte degli eventi.

Senza ambagi possiamo dire di essere davanti a due musicisti in grado di offrire sia una prospettiva elettronica chiara (e non soltanto riferita a, pur tenendole a mente, “sperimentazioni comtemplative”), sia anche un indice di possibilità compositive derivato da una padronanza tecnica pressappoco assoluta all’interno di un sistema tra l’altro – in quanto ibrido – complesso come quello Buchla. Per farla breve: tecnicamente additivo (per quanto riguarda il waveshaping) e teoricamente sottrattivo (per quanto riguarda il filtraggio tradizionale).  Praticamente… ascoltatevelo.