To Tape 06 x 19 – Psichedelia e Rap, oggi

Parlare di psichedelia oggi è come dire tutto e niente. A cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo, invece, aveva un senso ben preciso, tanto da pervadere diversi aspetti dell’arte, dalla figurativa a quella musicale (c’è un focus interessante, per chi volesse una prima infarinatura, su Artribune diviso in due parti che potete leggere qui e qui). Questo però non significa sia scomparso quel tipo di approccio lisergico, semplicemente ha più facce, non c’è una corrente culturale, un movimento unico, e per questo motivo è possibile trovarla anche in posti apparentemente non consoni.

Tutto è liquido, tutto è psichedelico

In quest’epoca si tende sempre più spesso a portare l’attenzione su quanto il mondo stia cambiando in merito all’abbattimento dei confini, per cui tutto può essere da una parte o dall’altra, l’identificazione come puro sistema di codificazione di un genere da un altro diventa essa stessa una condizione di non identificabilità: i generi vengono a mancare, le differenze non esistono o in realtà semplicemente si creano altri nuovi generi?

Rap e psichedelia

In tutto ciò, sotto l’aspetto musicale questo porta una certa confusione semplicemente perché siamo in una fase di transizione in cui sta crescendo un nuovo linguaggio, dei nuovi termini che un giorno potrebbero diventare di uso comune. Nessun segreto o società che sta precipitando, it’s the evolution, baby!
Per questo, abbiamo parlato di psichedelia partendo da due dischi, il nuovo di Lil Yachty che da Re incontrastato del Mumble Rap ritorna sulla scene con il nuovo disco Let’s Start Here, il cui titolo mette già le cose in chiaro sul percorso intrapreso, diverso, sicuramente più maturo.

Psichedelia e l’elettronica femminile nera

Dall’altra, il nuovo disco della cantautrice statunitense Kelela, Raven, ci permette non solo di esplorare ancora il tema centrale della puntata, arrivando addirittura a parlare di musica italiana Acid Jazz di fine anni Novanta, ma di anticipare anche il tema della successiva, legato a ciò che l’artista dichiara a proposito dell’ultimo disco: “un’affermazione della prospettiva delle donne nere nel mezzo di una cancellazione sistemica e il suono della nostra vulnerabilità trasformata in potere”.

E come sempre, buon ascolto.

To Tape: “indaghiamo il futuro attraverso i battiti della nuova musica”

totape.it

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