THE DEVILS, Devil’s Got It
Li avevamo lasciati giusto un anno fa con il mirabile Let The World Burn Down ed ecco di ritorno Gianni Blacula ed Erika Switchblade, The Devils from Naples. In quello che potremmo definire un pit-stop tecnico, a giudicare dallo stato del veicolo in copertina, il duo riprende energia in 25 minuti di r’n’r venato di blues, costruito attorno a nove brani d’annata, e iniziare con “God’s Got It” del reverendo Charlie Jackson sembra essere di ottimo auspicio! Il gospel si fa rugginoso, le pelli sono battute come meglio non si potrebbe, la chitarra graffia e la voce potrebbe uscire dal retro di un diner dei ‘50 dopo una serata andata male. “Come Love” è un brano del 1960 dove si sentono il soul, il rhythm & blues ispessirei quel tanto che basta per giustificare i ceffi rock’n’roll, ben sapendo che è diversa solo l’inquadratura ma non il soggetto della foto, sempre il medesimo. “Lonely For You Baby” è il perfetto trampolino per la stupenda voce di Erika, mai così vicino a una versione torrida di Tina Turner. Rispetto al disco precedente l’attitudine e il taglio sembra differente e non è solo per la firma sui brani credo. È il soul ad essere più presenti, il groove è più sudato ed Erika è in una forma strepitosa: se poi dietro di lei i motori prendono i giri giusti ci ritroviamo nella “That’s The Way To Get Along.”. A tratti sembra di veder comparire il fantasma di Rachel Nagy dai Cobra di Detroit come intensità, che altrettanto dritti furono nel riutilizzare al meglio brani degli anni che furono. Muddy Waters viene lasciato schietto e pulito come una preghiera a cielo aperto, mentre Willie Dixon è lanciato dentro a dei motori a scoppio: la scaletta è assolutamente continua ed omogenea, l’impronta che Gianni prepara alla chitarra è sporca e rombante al punto giusto e regge dando la propria personalità a tutto il percorso, che prende energia a ogni giro e porta la coppia ai massimi livelli. Certo, l’ambiente giusto nel quale godere di questo lavoro è ovviamente il locale di quart’ordine e non l’impianto stereo o le cuffie collegate al pc, sembra scontato rimarcarlo ma forse non lo è per tutti, ma i The Devils sono un gruppo fatto al 60% di acqua, al 20% di sudore e il resto di carne ed anima. Alcool qualora ce ne fosse, l’importante è che riesca a tenere il ritmo: qui in 25 minuti non se ne perde un’oncia ed all’arrivo ci si sente sufficientemente emozionati: gli abbracci con “Everybody Loves A Winner” sono rigati dalle lacrime, da Napoli ci hanno messo in riga ancora una volta e possono andarsene così, lasciandoci senza difese di fronte alla bellezza della storia e ai suoi interpreti.