THE CELIBATE RIFLES, Roman Beach Party

THE CELIBATE RIFLES, Roman Beach Party

No keyboards used on this record

Corre l’anno 1987, una band di scalmanati australiani riesce a suonare in un locale vicino Ostia e fa uscire un disco incendiario, omaggiando proprio quel tour (anche) italiano…

Roman Beach Party era una prova scarna, solo chitarre, basso e batteria, niente tastiere appunto… esplosiva e suonata con la giusta e necessaria tensione, nella quale i cinque musicisti ci davano dato dentro senza farsi troppi problemi: una registrazione cazzutissima, corrispondente al quarto lavoro dei Celibate Rifles, poi persosi nei meandri della enorme storia ufficiale del rock; in realtà a tutt’oggi i tipi sono ancora attivi. La toscana Area Pirata si è presa la briga di disseppellire quest’uscita dandole nuova veste, con note e intervista a un paio di loro a cura dell’esperto Roberto Calabrò. In definitiva potrei chiudere qui la recensione, consigliandovi il disco e basta. Ma sarebbe ingiusto nei confront dei Celibate Rifles far passare sotto silenzio lo smisurato amore per il punk rock più arcigno, basta lasciarsi trascinare dall’anfetaminica prova di “Invisible Man” o dal blues sguaiato della lenta e ieratica “Ocean Shore”, che possiede quell’andamento hard quasi a metà tra Soundgarden e Screaming Trees, dal pop contaminato tipico dei B’52s di “(It’s Such A) Wonderful Life”, fino alle nirvanate ante litteram di “Downtown”. Credo non serva aggiungere altro, questo è un album che va ascoltato senza indugio e ovviamente a volume spropositato.