TESTBILD!, Bed Stilt
Iniziano con una sorta di posato festeggiamento i Testbild! di Petter Herbertsson nel loro nuovo album, Bed Stilt, per Quindi Records. “The First New Years Eve” ci introduce con savoir faire nel loro magico mondo. Un disco di poco meno di 25 minuti nei quali la cura per i suoni e gli arrangiamenti creano una piccola perla pop melanconica e delicata. Impasti vocali parchi e trasognati che come una buona bottiglia vengono tolti dalla cantina una ventina d’anni dopo la loro stesura, per essere presentati al meglio grazie ai collaboratori che ornano questa piccola meraviglia svedese. “And Her Eyes Are Red” sembra un brano dei The Pearlfisher che scopre di poter smettere di sorridere, bucolico e trascinante. La voce di Siri af Búren tiene le fila mentre il leader e Douglas Holmquist ne colorano le profondità su raddoppi e duetti che rientrano nella scia più classica delle galassie pop. Il suono organizzato da band e ospiti garantisce un viaggio sereno e solido, per un volo nel corso del quale si svelano luci ed ombre delle canzoni, non come lati speculari, bensì come rotta rispetto al sole, colorando di diverse intensità le loro brevi storie. Vien voglia di camminare “Soft Winged And Trail” a ritmo, tanto ci irretisce, finendo per simulare le movenze dei nani fuori dalla miniera. Ascoltando il cosmo di “Water On The Moon” capisco poi quale sia il pregio maggiore di Bed Stilt, quello di averci aperto un mondo verso la decina di album già pubblicati dai Testbild! per iniziare a colorare questo 2025 con una pop music di fattura e taglio superiore.