SUNPOCRISY, Samaroid Dioramas

Samaroid-Dioramas

Non appaia come semplice retorica campanilista la constatazione di un evidente balzo in avanti nella qualità compositiva e sonora delle nuove uscite made in Italy, sempre più spesso capaci di competere con le più riverite realtà estere in barba all’asserita arte dell’arrangiarsi con poco tipica del Bel Paese. Samaroid Dioramas è opera ambiziosa e spesso sul filo della grandeur sotto ogni punto di vista: dall’artwork multi-layered alla ricerca sui suoni, dall’affascinante concept  alla capacità di costruire brani complessi e ricchi di sfaccettature, senza togliere nulla a coesione e personalità. Proprio come accade con gli strati sovrapponibili del booklet, anche le composizioni dei Sunpocrisy si compongono di molteplici livelli di lettura, a seconda del punto di osservazione e della scelta dei particolari da privilegiare in fase di ascolto. Così, accade che ogni giro di lettore comporti il dischiudersi di una nuova peculiarità e di una nuova componente dell’universo Sunpocrisy, un mondo in cui metal pensante, pulsione progressive, psichedelia, mutazioni di marca core e ricerca melodica si contendono l’attenzione e si rincorrono senza soluzione di continuità. Ciò che sorprende maggiormente è come l’utilizzo di interventi vocali puliti non sia qui sinonimo di piaggeria o pulsione modaiola, ma si integri alla perfezione nella necessità di lavorare su piani differenti per dare più colore, a tutto vantaggio del risultato finale. Un po’ come avveniva per gli At The Soundawn di Shifting, Samaroid Dioramas riesce a sfuggire facili rimandi a questo o quel nome famoso per coniare una forma di evoluzione musicale a cavallo tra metal e postcore, oltremodo ricca di deviazioni e strappi lungo il percorso, moderna per definizione eppure chiara nel suo rendere omaggio ai grandi ricercatori delle decadi passate, quale che siano stati i loro campi di azione. L’enorme cura per ogni dettaglio, cui si accennava in apertura, conferisce all’album un’ulteriore marcia in più che ne dovrebbe (fossimo – come non è – in un mondo perfetto) determinare fortune domestiche e non. Viste le premesse, sarebbe criminale non dedicargli tempo e attenzione.