STRINGS & TIMPANI, Hyphen

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I componenti del duo Strings & Timpani, il batterista Øyvind Hegg-Lunde e il chitarrista Stephan Meidell, condividono una traiettoria artistica che da un retroterra jazzistico li ha portati a esplorare linguaggi sempre più semplici e immediati, ma non certo banali: in Hyphen i due, facendosi forti dell’asciuttezza della formula chitarra e percussioni, con inserti ben caliabrati di synth ed elettronica varia, abbandonano ogni possibile astrusità e snocciolano nove tracce coinvolgenti, che dal freddo della Norvegia puntano dritto al cuore del continente nero e via, verso orizzonti sconosciuti.

Il disco è una trappola molto ben congegnata: la traccia d’apertura prima flirta col pop e poi ti lascia in balia del motorik, portandoti a credere che ad attenderti sia un viaggio interstellare. In realtà l’album segue subito altri percorsi e viene dirottato verso atmosfere esotiche: le ritmiche si complicano nel breve sketch della seconda traccia, fanno la loro comparsa le dissonanze e nella terza traccia siamo già coi piedi al caldo. Tribalismi avvolgenti e scorribande rumoriste (la suggestiva “Umpf Collection”), rituali magici, mesmerismo (“Memories In Orbit”), crescendo orgiastici (“Secret Passage”) e incursioni nel deserto (la torrida “Blooming”) fanno parte del pacchetto completo che i norvegesi mettono a disposizione dell’ascoltatore. Chitarra e percussioni formano qui un connubio singolare e quanto mai interessante: abdicando ai ruoli tradizionali, paludati, entrambi gli strumenti si fanno carico lungo tutto il disco del tappeto ritmico e in non pochi passaggi le percussioni diventano narrazione.

Hyphen è pubblicato in vinile edizione limitata e numerata dalla norvegese Hubro, etichetta d’impronta jazz ma decisamente aperta alla contaminazione, non nuova insomma a lavori peculiari e meticci come questo.

Tracklist

01. New Radio
02. Connecting The Dots
03. Follow
04. Umpf Collection
05. Step Out
06. Memories In Orbit
07. Secret Passage
08. Blooming
09. Leapfrog