Stefano Ferrian (SYK, Psychofagist): in ascolto la sorprendente “O’er My Sins Thou Sit And Moan” dall’esordio a nome nakedyan

Conosciamo da molti anni Stefano Ferrian e abbiamo ascoltato molte sue cose (Psychofagist, ad esempio, per non parlare dei molti dischi in cui è ospite o di dEN Records), anche se per ragioni “cronologiche” sul sito ci siamo occupati prevalentemente dei SYK.

Nakedyan è un progetto – a giudicare da quest’anteprima – decisamente più intimista di quanto si potrebbe ipotizzare basandosi sulla biografia di Stefano, che ha scritto queste riflessioni sulla sua nuova avventura…

Questo brano, come gli altri inclusi nel primo disco Mother, è il mio tributo alla natura e alla femminilità. La nostra cultura occidentale è basata sull’abuso, prendiamo senza riguardo tutto ciò che la nostra avarizia ci comanda dimenticando che siamo tutti gli antenati di chi verrà dopo. La canzone è costruita intorno a una bellissima poesia di William Blake, da cui è stata ispirata.

Nakedyan è l’esercizio dell’ordine, perpetrato attraverso la nudità dello spirito.
Dopo anni dedicati a coprire la sofferenza con macerie di caos con progetti come .psychofagist. e SYK, ho sentito l’esigenza di esprimere un lato di me che tenevo nascosto. Necessario è stato il contatto con la natura, attraverso la quotidiana contemplazione degli spiriti che la abitano. Da quasi 5 anni ho la fortuna di aver lasciato il rumore cittadino a vantaggio di una vita ritirata e silenziosa che mi ha necessariamente portato a dover far pace con i miei demoni, pena la vita. Essermi trasferito sulle montagne delle Prealpi biellesi è stato sicuramente fondamentale per permettere a questa nuova creatura di emergere dalle ceneri di ciò che ero.

Stefano Ferrian: vox
Claudio Fabbrini: chitarre acustiche
Fabrizio Carriero: drums, electronix
Luca Pissavini: contrabbasso

musica di Stefano Ferrian
testo di William Blake
Arrangiamenti di nkd

Copertina: Dawid Figielek

Prodotto, mixato e masterizzato ai dE-NOIZE Studios da Stefano Ferrian