SPACE ALIENS FROM OUTER SPACE, Invade

Space Aliens

La musica di questa band è una delle cose più criptiche e dagli evidenti toni “esoterici” mai ascoltate fino ad ora, almeno per il sottoscritto. L’incipit di “Lost Moons” sembra quasi una discesa negli inferi, immaginate Robert Moog in una focosa relazione (al buio ovviamente) coi Residents. Le premesse, insomma, sono interessanti, e si prosegue pepando la ricetta iniziale con robuste iniezioni di oscuro electro-pop in salsa sci-fi nella successiva “Chasing The Comets Tail”. Non si sa molto del gruppo, sono al secondo disco, dopo un ep omonimo uscito nel 2011, e chi mi ha lasciato il cd ha chiesto espressamente di non divulgare troppe informazioni sul loro conto. Posso solo dirvi che Invade è uscito lo scorso anno, e che è stato registrato presso il torinese O.F.F. Studio (e l’interessante artwork è chiaramente in tema con l’estetica della band). “Cosmic Transmocrifications” è altro pezzo sinistro di electro-rock, di quelli che non sai se ti piacciono o ti fanno star male dal terrore che è in grado di evocare, ed il robot-rock di “Quasar Pulse” fa sfoggio di vocoder in maniera davvero coraggiosa. L’aliena elettronica di “Invasion”, poi, chiude programmaticamente un lavoro al quale ci si deve approcciare con la giusta predisposizione, viste le non semplici chiavi di lettura e, ripetiamo, la voglia di restare nell’anonimato. Avremo mai modo di vederli suonare anche dal vivo? Chissà, qualche data a vedere dal loro sito l’hanno pure fatta, noi perciò non perdiamo la speranza di approcciare questa creatura misteriosa.