SCYTHIAN, Hubris In Excelsis

SCYTHIAN

Abbiamo sfiorato gli Scythian più volte in passato: il gruppo londinese ha un membro (dai natali finlandesi) in comune con Sepulchral Temple e Craven Idol, e con i secondi c’è anche qualche legame in più, visto che i loro sound sono decisamente affini. Il disco è il secondo della serie a piena durata e il primo segno di vita dopo lo split 7″ coi greci Kawir del 2011. Questo opus infernalis si apre richiamando clamorosamente i Bathory del periodo epico e lo fa forse anche meglio di gruppi che alla riproposizione di quello stile hanno dedicato la carriera, vedi i tedeschi Morrigan. Un riferimento che troveremo anche in altri pezzi, ma la rotta muta comunque abbastanza presto, in direzione black/thrash (ecco la somiglianza coi Craven Idol). Sono territori su cui Desaster e Destroyer 666 hanno fatto scorribande per anni: gli Scythian li ripercorrono con gusto e, quando premono a fondo sull’acceleratore, vengono in mente anche gli Angelcorpse, che restano fra i migliori quanto a estremizzazione moderna di suoni antichi (mi hanno sempre ricordato i Morbid Angel di Abominations Of Desolation, ma a doppia velocità). Capacità tecniche e buona registrazione rendono Hubris In Excelsis davvero molto interessante per chi ama questi suoni. Il disco tra l’altro è stato prodotto da Greg Chandler degli Esoteric: non che ci siano delle particolari influenze musicali, ma è un’interessante nota di colore (nero).