SCHAFOTT, The Black Flame

Sarà l’economia florida, sarà la birra, sarà magari che certi Kreator, Sodom e Destruction sono nati lì, ma in Germania c’è una quantità talmente enorme di gruppi black/thrash che penso che il PIL tedesco sia così elevato proprio per questa ragione. Gli Schafott scelgono un nome in lingua madre, fatto piuttosto inconsueto, ma dal senso universalmente metal: la traduzione è “patibolo”. Dopo un demo i nostri sono approdati alla High Roller, etichetta tedesca fra le più rinomate in continente, che – oltre a dedicarsi copiosamente alle ristampe di vecchio metal, non dimentichiamolo – vanta i nostrani Bunker 66 fra i propri cavalli di razza. Tornando all’incipit, il genere non si può dire che non sia inflazionato. Gli Schafott ci mettono un grosso impegno in fase esecutiva e di produzione, questo va loro indubbiamente riconosciuto. Lo stesso si può dire per le architetture dei pezzi che sicuramente sono al di sopra della media. Non si accontentano, insomma, di strutture minimali, come invece fanno altri loro colleghi di nicchia. L’altro grosso pregio degli Schafott è il gusto melodico molto heavy metal che emerge dalle parti soliste di chitarra e da svariati piacevoli passaggi. Detto questo, in tutti i momenti, invece, canonicamente black/thrash e pure thrash solamente, non trovo nulla che li elevi sopra la media: fondamentalmente è un problema di riff, diciamolo pure.

Quindi, ecco, sprazzi di luce e nuvole che oscurano il sole, un disco che farà fatica a farsi notare.

 

Tracklist

01.  Conflagration
02.  Ostara
03.  The Black Flame
04.  Azazael’s Dream
05.  Eucharistic Birth
06.  Total Cleansing
07.  By The Lust Of The Witch
08.  Satan’s Throne
09.  Sow The Salt