RMEDL / K11, Chthonian Music

Chtonian Music

ctonio: sotterraneo, detto delle divinità della mitologia greca; dal greco chthonós (“della terra”)

A fine 2012 Cold Spring (la CMI inglese, per capirci) ha ristampato Chtonian Music, progetto ideato da Sandro Gronchi/RMEDL e realizzato da Pietro Riparbelli/K11, uscito in pochissime copie nel 2010. Ho scritto da poco un breve articolo su Radical Matters, realtà editoriale creata da Sandro Gronchi, inoltre Riparbelli ha appena visto uscire per Utech il suo ultimo disco, di conseguenza ho pensato fosse il momento giusto per aggiungere un tassello mancante e parlare anche di questo lavoro, simile come impostazione a quello di Hall Of Mirrors, nel quale Pietro era ospite: in entrambi i dischi, infatti, c’è lo stesso desiderio di sommare le forze di una fetta dell’underground (il termine stavolta è proprio giusto) italiano, e non solo. Attraverso Chthonian Music, in buona sostanza, si vede chiaramente il lavoro di tessitura operato negli anni dai due sound artist, perché qui tutto nasce dall’incontro cercato tra il mondo sperimentale, quello “post-industrial” (passatemi la definizione) e quello del metal estremo. Difficilmente, infatti, Luciano Maggiore e Fracesco Brasini ricompariranno su una tracklist in compagnia di Aderlating, così come ho seri dubbi che Christina Kubisch berrà un caffè assieme a Henrik Nordvargr Björkk. Siamo dalle parti – per fare un paragone con nomi più conosciuti – di quelle contaminazioni che piacciono ai Sunn O))).

Il materiale audio fornito dai diversi ospiti è stato utilizzato dentro una tomba etrusca per un’installazione sonora, pensata per re-instaurare – alla maniera di Riparbelli e Gronchi – un rito legato alla figura di Persefone e alla Primavera, stagione nella quale la divinità tornava dagli Inferi. Come immaginabile, a Riparbelli interessa soprattutto la Catabasi (la discesa nell’Ade), che però va collocata all’interno di un processo ciclico nel quale è prevista la rinascita. Chthonian Music è dark ambient all’ennesima potenza: drone profondissimi, anzitutto, field recordings con un reale valore diegetico, più una varietà di soluzioni per non annoiare chi ascolta, tutto grazie a ospiti che aggiungono suoni inusuali, folk spettrale, tocchi malinconici di pianoforte, black metal mortifero à la primi Darkthrone. Solo in chiusura (“Nuktèlia”), con la comparsa anche di un violino (decisiva, direi, la presenza del gruppo L’Acephale), tutto questo arsenale dà l’idea di essere utilizzato per simboleggiare una sorta di esplosiva risalita in superficie.

Un documento interessantissimo.

Tracklist

01. Mvndvs
Organ [Distorted], Mixed By – Pietro Riparbelli
Sounds [Deep Low Frequencies] – Seth Cluett
Sounds [Field Recordings] – Francisco López
02. Katàbasis Pt. I
Guitar, Other [Amplifiers], Sounds [Environmental Feedbacks] – Francesco Brasini / Sevenguitars*
Organ, Composed By – Pietro Riparbelli
Performer [Tuning Forks], Sounds [Electromagnetic Filtered Sounds Recorded With An Inductive Headphone System], Performer [Cello Flageolet] – Christina Kubisch
03. Katàbasis Pt. II
Composed By – Pietro Riparbelli
Electronics [Power], Drone – Utarm
Guitar, Drum, Voice – L’Acephale
04. Katàbasis Pt. III [Epopteia] Organ, Voice, Composed By – Pietro Riparbelli
Piano, Effects – Burial Hex
Synth, Drone, Sounds [Concrete] – Andrea Marutti
05. Katàbasis Pt. IV
Guitar, Other [Amplifiers], Sounds [Environmental Feedback] – Francesco Brasini / Sevenguitars*
Sounds [Concrete], Drone – Gianluca Becuzzi
Sounds [Concrete], Sounds [Field Recordings] – Massimo Bartolini
Voice, Drum, Organ, Composed By – Pietro Riparbelli
06. Katàbasis Pt. V
Organ, Composed By – Pietro Riparbelli
Sounds [Concrete Turntablism] – Philippe Petit
Sounds [Concrete] – Luciano Maggiore
Sounds [Concrete], Drone – Aderlating
Synth – Andrea Marutti
07. Nuktèlia
Drone, Sounds [Concrete] – Deadwood, Nordvargr
Music By [Concrete], Drone – Y.E.R.M.O.
Organ, Composed By – Pietro Riparbelli
Sounds [Concrete], Guitar, Violin, Drum, Piano – L’Acephale