Riti pagani al Glue-Lab

Natale quando arriva, arriva. E manca poco pure all’Unholy Rites: abbiamo evocato le entità che officeranno la cerimonia.

HANGED

Hanged

Presentazioni in breve: chi, come, dove, quando e soprattutto perché… un breve riassunto bio/discografico.

Io (Perversor) e E.B.A.D. (l’ex batterista ) avevamo in comune la passione per questo genere e quindi decidemmo di incontrarci, buttare giù qualche testo, qualche riff ignorante e provare a fare qualcosa di nostro ispirandoci ai gruppi che ascoltavamo, ma ci serviva un bassista che non trovammo fino a che una nostra amica si offrì di darci una mano ed entrò in formazione. Così cominciammo a comporre i primi pezzi e a fare le prime serate, poi a giugno 2012 registrammo la nostra prima demo (The Birth Of G.O.A.T), poi ancora E.B.A.D e Serry decisero di mollare la band lasciandomi da solo. Dopo qualche mese finalmente riuscii a trovare dei sostituti, Bastard alla batteria e Oxide al basso, e – proseguendo il lavoro interrotto precedentemente – continuammo a scrivere e suonare in giro il più possibile.

Il 16 e il 17 novembre 2013 siamo entrati in studio per registrare la nostra seconda demo e adesso ci stiamo preparando a suonare all’Unholy Rites !

Quali sono stati i gruppi/dischi che vi/ti hanno spinto ad imbracciare uno strumento?

Le band che ci hanno fatto imbracciare uno strumento sono state molte, ma più di tutte ci hanno influenzato: Sodom, Motörhead e Venom.

E oggi, cosa si salva nel panorama musicale odierno?

Noi siamo fan dell’old-school, quindi della roba nuova non ascoltiamo nulla. In generale nel panorama musicale di oggi è poca la roba buona, anche se quella poca che c’è è veramente buona!

Perché partecipare ad un festival chiamato Unholy Rites? Non vi/ti piace il Natale?

Partendo dal presupposto che per noi ogni occasione per suonare è buona, quando ci capita di potere essere in mezzo a qualcosa che ci ricorda quei concerti che purtroppo abbiamo potuto vedere solo in video e suonare con alcune band che ci piacciono molto, siamo sempre contenti di partecipare. Del Natale non ce ne frega assolutamente un cazzo, ma non potevamo perderci un festival chiamato Unholy Rites , sarebbe benissimo potuto essere un festival degli anni Ottanta in cui suonavano i Venom!

GOAT VOMIT NOISE

Goat Vomit Noise

Presentazioni in breve: chi, come, dove, quando e soprattutto perché… un breve riassunto bio/discografico.

Goat Vomit Noise è un progetto black metal a due formato da Rick Pest (chitarra e voce) e Pesah (batteria), fortemente venato di doom, black (da quello più atmosferico a quello più caustico), acido, selvaggio, claustrofobico e depressivo allo stesso tempo. Nati a tre nel 2011 con un bassista e una matrice più “death oriented”, dopo la dipartita delle 4 corde si è deciso di dare acidità, freddezza e un’aura decisamente black alla band, mischiata con la monoliticità del funeral doom. Estremismo nero in tutte le sue sfumature, ma anche death, thrash, doom, sludge, crustcore, tutte influenze principali di un progetto nato soprattutto per produrre musica e registrare, senza però disdegnare attività live. Decadenza moderna, piaghe sociali, cattive abitudini, marciume urbano in genere sono il verbo di Goat Vomit Noise.

Quali sono stati i gruppi/dischi che vi/ti hanno spinto ad imbracciare uno strumento?

Pesah: Ho cominciato a suonare la batteria avendo come solide basi di ascolto tanto punk (Ramones su tutti), hard rock anni ’70 e ’80 come Kiss, Hawkwind, Deep Purple, il primissimo thrash di Metallica, Megadeth, Slayer, Anthrax, Ratos de Porao; la prima ondata black di Hellhammer, Darkthrone, Celtic Frost, e la follia di band come Primus, Ozric Tentacles, Sleep, Electric Wizard… un batterista di riferimento per quello che faccio? Fenriz sempre e comunque. Un disco? Elements degli Atheist.

Rick Pest: Condivido sicuramente con Pesah l’abuso e consumo di tanto thrash ottantiano, forse il genere che maggiormente a 15 anni mi spinse a comprarmi una chitarra e a correre sul manico il più veloce possibile … Kill’em All dei Metallica, con quei riff semplici e veloci, è stato sicuramente basilare, un disco senza il quale non avrei poi sperimentato la brutalità del death e del grind e poi del black, il genere che forse più di tutti nel tempo mi ha folgorato! Darkthrone, Old Funeral, Graveland, Bathory, Sarcofago, Taake solo per dirne alcuni, ma anche le nuove ondate e le nuove sfumature del black metal mondiale hanno apportato sempre nuovi spunti al mio modo di suonare! Una cosa che di sicuro non manca alla mia chitarra è l’approccio decisamente hardcore, altro genere consumato in massa negli anni.

E oggi, cosa si salva nel panorama musicale odierno?

Pesah: Salvo nel panorama musicale moderno tutti quelli che non hanno paura di sperimentare, di mischiare generi diversi. I maggiori spunti li trovo in molto sludge, stoner, black metal americano, psichedelia in genere.

Rick Pest: Sicuramente scavo tutto l’underground black metal mondiale, con molta attenzione alla scena dell’Est Europa (Polonia e Russia in particolare), poi a quella australiana, da dove esce un sacco di roba depressive/doom eccezionale. Leviathan, Xasthur, Wolves In The Throne Room, Twilight, Woe, Inquisition hanno fatto capolavori negli Usa nell’ultima decade. Per il resto salvo poco, molti si ripetono, o copiano. Le vecchie band che ritornano sono sempre una garanzia e a volte è molto meglio andarsi a cercare chicche del passato! Ah, ci sono ottimi esempi di meticci black/doom che vengono fuori qua e là.

Quale secondo voi/te il significato di termini quali scena, diy, underground nel mondo dei talent show?

Pesah: I talent show sono il male assoluto per i giovani e per la musica, esempi perfetti di montature, corruzione, business forzato. Sicuramente temi come l’autoproduzione e il diy sono sempre attuali e dovrebbero far sempre parte della mentalità di una band che suona in una cantina o in un garage.

Rick Pest: La scena non esiste! Non esiste in nessun genere e non esiste specie nel punk e nell’hardcore, dove invece è tanto proclamata. Chi si estranea da questi discorsi e porta avanti con coerenza e integrità la propria musica e le proprie idee va avanti e si toglie soddisfazioni. È un percorso difficile, molto individuale, in cui si possono trovare pochi punti di contatto con l’esterno. Bisogna autoprodursi e affidarsi a piccole etichette che supportino tale discorso, che lascino libera iniziativa alla singola band, che non promettano soldi ma dischi stampati!

Perché partecipare a un festival chiamato Unholy Rites? Non vi/ti piace il Natale?

Pesah: Fantastico partecipare all’Unholy Rites, una grande esperienza, underground e con gruppi underground di qualità. Il Natale? Salvo solo i Green Day con gli amici (chi sa, sa!) Buon Ferragosto!

Rick Pest: Ringrazio Maio Trash, un amico di vecchia data che ci ha dato questa opportunità, La domanda sul Natale è stata presa dal questionario dei tre giorni militari a La Spezia? Del Natale salvo solo i vincisgrassi di nonna!

CANCER SPREADING

Cancer Spreading

Presentazioni in breve: chi, come, dove, quando e soprattutto perché… un breve riassunto bio/discografico.

I Cancer Spreading si sono formati a Modena nel 2006 con l’intento di suonare stenchcore, ovvero un crossover grezzo tra l’hardcore (in particolare la corrente inglese di fine anni ’80) e il metal più primordiale, oltre che per trovare una valvola di sfogo alle varie frustrazioni accumulate nella vita quotidiana. Finora abbiamo pubblicato una demotape, un full cd, due split lp, cinque 7″ e di recente una raccolta del materiale più vecchio su tape.

Quali sono stati i gruppi/dischi che vi/ti hanno spinto ad imbracciare uno strumento?

Per ognuno la risposta potrebbe essere radicalmente diversa, per cui cito le influenze comuni all’interno del gruppo: Amebix (Arise lp), Deviated Instinct (Welcome To The Orgy 7″), Doom (War Crimes lp), Extreme Noise Terror (tutto quello che hanno fatto fino a Phonophobia), Napalm Death (Scum e “FETO” demo), Genital Deformities (Shag Nasty Oi! Lp), Sodom (In The Sign Of Evil lp, Venom (Welcome To Hell) lp e veramente tanti altri, troppi da elencare.

E oggi, cosa si salva nel panorama musicale odierno?

Ci sono gruppi validi più o meno in ogni genere, ma non tocca certo a noi stabilire cosa “si salva” oppure no, per me può essere merda ciò che a te piace e viceversa. Per quanto mi riguarda cerco di supportare in ogni modo i gruppi che mi interessano, e semplicemente ignoro quelli che non mi interessano.

Quale secondo voi/te il significato di termini quali scena, diy, underground nel mondo dei talent show?

Nessuno.

Perché partecipare ad un festival chiamato Unholy Rites? Non vi/ti piace il Natale?

No.

SOFISTICATOR

Sofisticator

Presentazioni in breve: chi, come, dove, quando e soprattutto perché… un breve riassunto bio/discografico.

Crudelio Von Füst: Quanti punti vale questa domanda? Popi: Correva l’anno 1649… reduci dal tifone della Cambogia ci siamo ritrovati in un ristorante a Fucecchio. Nel mentre guardavamo… il resto è storia. Vabbè, in realtà son sempre stato contrario alla formazione di questo gruppo.

Disossator: Quando siamo nati nel 2009 non pensavamo di dover suonare veramente, lo giuro! Quindi è come se non lo avessimo mai fatto.

Atomik Bahnhof: Cito le Sacre Scritture: “I Sofisticator sono un gruppo fiorentino di thrash metal old school. Influenzati principalmente da gruppi come Exodus, Slayer, Possessed, Overkill e Venom, cominciano come una vera e propria band nel settembre del 2009 con Disossator alla voce, Popi alla chitarra, Panca al basso e Cosimo alla batteria. Con questa prima formazione il gruppo compone le prime canzoni originali, ma ben presto Panca abbandona il gruppo e si susseguono diversi bassisti. Nel frattempo Roccio entra a far parte della band come seconda chitarra. Nel luglio del 2010 anche Cosimo abbandona e viene rimpiazzato da Peppe The Butcher, che porta con sé anche Prosciugator al basso: con questa formazione si esibiscono in alcune date live, finché ad ottobre anche i due nuovi arrivati dipartono dal gruppo. Subito dopo entra in formazione Atomik Bahnhof al basso: con lui la band comincia un prolungato periodo dedicato alla composizione di nuovo materiale. Nel febbraio 2011 entra nel gruppo The Ripper alla batteria: ha così origine la formazione che nel luglio 2011 registra presso il Putrido Records recording studio di Lucca l’album di debutto Camping The Vein, valso il contratto discografico con EBM Records, che pubblica l’album il 15 marzo 2012. La band prosegue nell’attività live finché crescenti problemi non portano al licenziamento di The Ripper nel novembre 2012. L’amico di vecchia data Crudelio Von Füst lo rimpiazza allora temporaneamente per le restanti date in programma e nel gennaio 2013 Fire Eater si unisce ufficialmente ai Sofisticator come nuovo batterista solo per essere cacciato quattro mesi più tardi a causa del suo comportamento scorretto. Ciò persuade a richiamare Crudelio Von Füst come batterista ufficiale, ma i guai sembrano non finire mai: poco dopo un importante show di spalla agli Exodus il chitarrista Baron Roccio abbandona a sua volta nel settembre dello stesso anno per seguire strade che lo portano lontano dalla musica. La band ha quindi suonato al Romanian Thrash Fest nell’ottobre 2013 prima di annunciare l’ingresso di Don Hammier come nuovo chitarrista ufficiale e continuare a spaccare i culi in giro per l’Italia, in attesa di rientrare in studio nei primi mesi del 2014…”

Quali sono stati i gruppi/dischi che vi/ti hanno spinto ad imbracciare uno strumento?

Don Hammier: Sicuramente le T.A.T.U..

Disossator: Spinal Tap, Massacration, Toto, Venom e Bee Gees!

Popi: Domenico Modugno, Loredana Berté, i Gazosa… che mi hanno insegnato il vero senso dell’ivy metal!

Atomik Bahnhof: I suonatori di tamburello delle Cascine e tutti i gruppi rap del mondo. Tanto lo sapete che dico sul serio!

Crudelio Von Füst: Seriamente… Hot Mile di Eminem.

E oggi, cosa si salva nel panorama musicale odierno?

Popi: Nilla Pizzi, Riccardo Marasco, Claudio Villa…non so se si nota, ma mi piacciono le sonorità classiche.

Disossator: X-Factor, le boy band, Tony Tammaro e i Power Rangers… mi dispiace, non riesco a concentrarmi!

Atomik Bahnhof: Boh, gli artisti d’avanguardia contemporanei come Stefan Bagni, Rosko Peterson, Aiurto Segni…la musica barocca mi ha fatto soffrire troppo.

Don Hammier: Ciò che rimane delle T.A.T.U., 666 Satan!

Quale secondo voi/te il significato di termini quali scena, diy, underground nel mondo dei talent show?

Atomik Bahnhof: Ovviamente nessuno.

Popi: Devo aggiungere qualcosa?

Disossator: Credo che abbiano già detto tutto i miei colleghi!

Perché partecipare ad un festival chiamato Unholy Rites, non vi/ti piace il Natale?

Disossator: Ah, si chiama così? L’avessi saputo prima che era Natale…

Crudelio Von Fust: Perché ci hanno chiamato! Io amo il Santo Natale.

Atomik Bahnhof: No, l’unica vera festività è la Pasqua.

Popi: Io in verità sono un grande fan del Natale…anche se non ci sono mai stato!

Don Hammier: NO! (risposta in lingua originale)

BOA

Boa

Presentazioni in breve: chi, come, dove, quando e soprattutto perché… un breve riassunto bio/discografico.

Apsychos:I Boa sono una Black Metal band nata ad Ancona nella primavera/estate 2013. La line-up è formata da membri di Norgram (Gradig e Bex), Necandi Homines (Apsychos) e Infernal Angels (Xes). Quella della terza edizione dell’Unholy Rites Fest sarà per noi la primissima data del nostro percorso.

Gradig: L’idea principale è partita da me e Bex e qualche birra di troppo, la volontà di creare un progetto che rispecchiasse quello che volevamo fare veramente. Poi dopo qualche tempo, è stato più che naturale chiamare a suonare con noi Apsychos e Xes, che già conoscevamo e di cui eravamo amici, per completare in maniera ottimale la band.

Quali sono stati i gruppi/dischi che vi/ti hanno spinto ad imbracciare uno strumento?

Apsychos: Personalmente nessun gruppo in particolare mi ha spinto ad imbracciare uno strumento, ho iniziato con l’unico interesse di imparare a suonarne uno, poi ho scoperto con il tempo i vari generi musicali e tutte le loro sfumature, soffermandomi in particolar modo sulla scena black metal e su quella sperimentale che qualcuno definisce “post” (dal post-rock al post-hardcore). Alcuni gruppi mi hanno più che altro “ispirato” a suonare determinati generi musicali: per quanto riguarda il bllack metal, tra le mie attuali ispirazioni ci sono gli Shining, Deathspell Omega, Peste Noir, Altar of Plagues, Xasthur, Darkspace, Wolves in the Throne Room, Celtic Frost (l’album Monotheist in particolare), per citarne alcuni.

Gradig: Anche io non ho avuto un gruppo o un disco particolare che mi ha ispirato. Ricordo che quando iniziai a sentire musica in modo più consapevole, volevo provare a esprimermi attraverso uno strumento e poco alla volta sono entrato nel mondo musicale.

E oggi, cosa si salva nel panorama musicale odierno?

Apsychos: La novità. Molti gruppi nascono e crescono con l’unico scopo di imitare qualcun altro, ciò non fa altro che annullare una propria personalità musicale; la musica deve trasmettere emozioni, è un modo per sfogarsi, per esternare se stessi. Ammiro chi cerca di rompere gli schemi sfociando nella sperimentazione, sono molto legato alla cosiddetta scena “post” appunto perché è un genere che ricerca continue evoluzioni (sonore e concettuali), presentandosi poi come un genere sempre nuovo, di forte impatto emotivo.

Gradig: Credo ci siano molte band valide che purtroppo non godono del riconoscimento necessario perché non sono conosciute e perché stanno fuori dal “giro”. La cosa triste è che molte volte questi gruppi si imbattono in tante difficoltà che fanno perdere loro la fiducia e la voglia di continuare a produrre musica.

Quale secondo voi/te il significato di termini quali scena, diy, underground nel mondo dei talent show?

Gradig: Proprio perché siamo arrivati a una fase nella quale se vuoi “sfondare” nel mondo della musica devi per forza partecipare ad un talent show, questi termini assumono un significato importantissimo. Ci sono molti modi di rapportarsi con l’arte ed io credo (e spero) che rimarrà sempre qualcuno che vorrà proporre qualcosa di suo, qualcosa che non abbia un approccio “superficiale” o “preconfezionato”. Nella mia visione coloro che operano “diy” e “underground” sono molto simili a un artigiano, che si avvale di un lavoro di fino, per creare un prodotto unico e irripetibile, a differenza di tanti altri lavori “industriali” e “freddi” che trasmettono, per me, assolutamente nulla.

Perché partecipare a un festival chiamato Unholy Rites? Non vi/ti piace il Natale?

Apsychos: Il Natale è bellissimo, è un’ottima scusa per ricevere regali, mangiare tante cose buone, bere in compagnia. Ogni scusa è buona per festeggiare, l’Unholy Rites non è altro che un’altra ottima occasione per stare tutti insieme in questo gelido inverno. Poi la componente blasfema non è altro che una piccola descrizione dell’evento… sarà una serata devastante!

Gradig: Credenze religiose a parte, è da quando non sono più bambino che ogni anno il Natale mi porta sempre la stessa sensazione sgradevole, il fatto di dover essere per forza felici. Sicuramente ha anche dei risvolti positivi, e cioè lo stare con le persone a cui si tiene e fare baldoria, come dice Apsychos. L’Unholy aiuterà sicuramente a passare un bel weekend prenatalizio.