RETINA.IT, Amabilis Insania

Alfieri indiscussi del verbo elettronico di inizio millennio, i Retina.it hanno un po’ fatto perdere le loro tracce dopo la pubblicazione dell’ottimo Descending Into Crevasse per Glacial Movements. Non un silenzio assoluto, tutt’altro. In questi tredici anni Nicola Buono e Lino Monaco hanno continuato incessantemente a proporre musica, anche recuperando pezzi di archivio del loro moniker principale, ma soltanto adesso si riaffacciano con un nuovo lavoro sulla lunga distanza, curato da un’altra pregevole realtà italiana come Stochastic Resonance.

Amabilis Insania vede il duo in gran forma, alle prese con un itinerario sintetico ad alto tasso immersivo, plasmato ricorrendo all’ampio campionario di sfumature che lo ha reso difficilmente catalogabile in maniera stringente. Idm e decostruzione ritmica, ma anche ambient, minimal ed electro, il tutto filtrato da immaginario kraut e retaggi avant gestiti all’insegna di un sound design di prim’ordine.

“Sublime Transformation” è un decollo kosmische a pieno titolo che si sviluppa in una seconda parte incalzante in stile Moderat, mentre “Shadow’s Cave” disegna una danza digitale dal piglio ludico dopo la quale entra in scena la dimensione più atmosferica del marchio Retina.it. Il ribollio crepitante di “Clear Eye” (ri)sprofonda nel crepaccio glaciale nel quale la storia si era interrotta, il sibilo sinistro da laboratorio di “Pure Subject” non dispiacerebbe ai Matmos, la title-track è puro cinema.

Alla luce di tutto ciò c’è da augurarsi di non dover attendere un ulteriore decennio per poter godere di un nuovo viaggio in questo universo mutante definito dalla migliore interazione possibile tra uomo e macchina. Incrociamo le dita in fiduciosa attesa.