PYE CORNER AUDIO, Lake Deep Memory

Siamo in Guatemala e le composizioni contenute in Lake Deep Memory del musicista elettronico britannico Pye Corner Audio alias di Martin Jenkins si pongono di fronte all’ascoltatore alla pari di un vasto panorama incontaminato, una distesa d’acqua da attraversare, circumnavigare lentamente e con le dovute cautele, perché il lago vulcanico in questione è il mitico Atitlàn (trad. in acqua), grande bacino sacro alla comunità Maya. E proprio dall’osservazione attenta di quell’arcaico quanto misterioso genius loci che Martin Jenkins, lì stabilitosi dopo un Festival cui aveva partecipato nel paese centro-americano, ha tratto ispirazione e fonografie per queste otto lunghe tracce di puro, multicolore, ambient stratificato.

Come c’è scritto nelle note dell’album, edito dalla label inglese Quiet Details, Lake Deep Memory “è percorso da passaggi dilatati di meravigliosa densità armonica e da movimenti psichedelici policromatici. Un trip onirico, metafisico e totalmente immersivo”.  La title-track con cui si apre l’attraversata, inizia con il rumore dei nostri passi sulla sabbia che procedono verso l’acqua mentre le onde si rifrangono sulla riva, il suono del synth arriva dopo, giusto il tempo di acclimatarci e l’immersione si avvia. Segue “Pyroclastic Flow” e qui, per esser chiari, il fondale si fa decisamente più oscuro, ma oltre al meraviglioso vibrante suono dei sintetizzatori con cui Pye Corner Audio ci ha letteralmente stesi nel corso degli anni, variegati sono gli echi delle registrazioni ambientali da lui catturate fuori e dentro il lago. “Beneath The Noise Floor” 1&2, “Infinite Symphony”, “Fumarole”, “Memoria Del Agua”, la conclusiva “Volcanic Rock” si susseguono, prive di orpelli, in una omogenea quanto solenne suite di cui è disponibile anche una versione never-ending su cd.

Sono molti, dal 2010, i dischi a nome Pye Corner Audio (Where Things Are Hollow: No Tomorrow era uscito in febbraio) ma oggi fare riferimenti altissimi per questo suo ultimo lavoro è consono per capirne l’efficacia evocativa, la densità musicale, verrebbe da dire artigianale del suono, azzardo un… se ti è piaciuto Lake Deep Memory allora ascolta Persian Surgery Dervishes de Terry Riley. Scusate se è poco!